.:Postato da hauyna il Venerdì, 03 marzo 2006 @ 21:49:54 (1585 letture) Modifica
hauyna scrive Modifica " Riduzione dell’aspettativa di vita media (in mesi) a causa di antropogenici PM 2,5
Dopo l'allarme lanciato il 7 gennaio " A proposito dipolveri sottili..."
l'intervista rilasciata, qualche giorno fa. dal Dott. Stefano Mantovani
al giornale del Trentino "L'ADIGE" e riportata integralmente su questa
rete merita di essere rivisitata e drammaticamente calata nella realtà
ambientale del nostro territorio. Quanto dichiarato a proposito
della pericolosità delle polveri sottili, cioè di quelle polveri
inferiori a 2,5 micron che vengono attualmente ignorate dai sistemi di
rilevamento che monitorano l'aria che respiriamo in quanto la nostra
legislazione prevede soltanto le PM 10, deve farci riflettere con
estrema preoccupazione sullo sforamento di 30 volte, che si è
verificato nel nostro Comune nei primi due mesi dell'anno in corso, dei
parametri previsti sulla concentrazione di PM 10 nell'aria che
respiriamo. Perchè se tanto mi da tanto quante polveri PM 2,5 ci sono nella nostra aria? Sicuramente
una quantità rilevantissima se come riportato nell'intervista del Dott.
Mantovani i maggiori produttori di queste polveri killer sono il
traffico diesel e gli stabilimenti che nel loro ciclo produttivo
raggiungono elevate temperature, vedi il cementificio.
"E'
un dato di fatto, sostiene il Dott. Mantovani, che le polveri
atmosferiche sono tanto più dannose quanto più le loro dimensioni sono
piccole: le polveri grossolane ( PM10) penetrano meno profondamente
nelle vie respiratorie e passano con difficoltà dalle vie aeree al
sangue, mentre diminuendo di dimensioni (PM2,5 e inferiori) aumentano
la capacità di andare più in profondità nei bronchi e, soprattutto, la
facilità di passaggio. Particelle di qualche centinaio di nanometri di
dimensioni penetrano dagli alveoli polmonari nel sangue entro un minuto
dall' inalazione e vengono depositate in vari organi, fegato, reni,
cervello, linfonodi, ecc. Spesso queste particelle non sono
biodegradabili e, di conseguenza, una volta che si sono istallate in un
organo vi rimangono per sempre, perchè non abbiamo meccanismi di
eliminazione. Si innesca così un ovvia reazione da corpo estraneo che
si manifesta di norma come una granulomatosi. patologia che, a sua
volta, può trasformarsi in una forma tumorale"...
.:Postato da webmaster il Venerdì, 03 marzo 2006 @ 08:11:36 (1665 letture) Modifica
Il Lea di Mentana e Italia Nostra organizzano Corso teorico e pratico
di Potatura degli Ulivi presso la sede del Lea di Mentana, via Nomentana 320, Km 21,00
i giorni 6,9, 13, 16 e 26 marzo 2006
.:Postato da webmaster il Lunedì, 20 febbraio 2006 @ 14:01:17 (1555 letture) Modifica
Pubblicate sul sito della rete civica le Osservazioni sull'escavazione di Colle Grosso da parte della Buzzi Unicem.
Pubblicata inoltre la sintesi dell'indagine epidemologica del 1997
sulla zona di Guidonia-Tivoli etc.. da parte dell'Associazione Amici
dell'Inviolata. Potete trovare i documenti nella sezione Documenti, nel box sinistro di questo sito.
Le osservazioni e tutto il materiale scritto presente sul sito della rete civica sono sotto licenza Commnons Creative 2.0.
Per maggiori informazioni sulla licenza, che tutela i diritti
intellettuali degli autori e permette la diffusione libera delle
informazioni , premere qui
.:Postato da webmaster il Domenica, 19 febbraio 2006 @ 14:38:17 (1934 letture) Modifica
Durante l'incontro dell'11 Febbraio 2006 tra il Comitato Citta' Termale, l'Associazione Ambiente e' vita , i Cittadini e amministratori locali del Comune di Guidonia Montecelio e Tivoli, e' stato trasmesso un video realizzato per lo scopo. Per visionare on-line premere qui
Ambientalisti contrari al piano scavi della Unicem
.:Postato da webmaster il Sabato, 18 febbraio 2006 @ 16:46:47 (1542 letture) Modifica
Nel 2005 le associazioni ambientaliste chiesero alla Regione di
proclamarlo "monumento naturale", oggi rischia di essere polverizzato
dall'ampliamento del piano di escavazione presentato dalle cementerie
Buzzi Unicem di Guidonia. E' il bosco di Colle Grosso, riconosciuto
dagli studiosicome un piccolo "scrigno di meraviglie": 15 ettari pieni
di piante ed animali rari. E' per salvarlo e, nel contempo,
sottolineare la grave situazione ambientale di Guidonia, che le
associazioni ambientaliste hanno presentato alla Regione dieci
osservazioni allo studio di impatto ambientale sul progetto della
Buzzi. Chiedono che non venga accolto e che non siano date le
autorizzazioni necessarie. I motivi li hanno spiegati ieri sera in una
conferenza. «In sintesi - ha detto Marco Giardini, naturalista e
ricercatore alla "Sapienza" che ha curato la parte scientifica delle
osservazioni - il bosco di Colle Grosso ha connotati naturalistici e
storici rilevanti, tanto da aver attirato numerosi studi di settore.
Contiene specie botaniche e faunistiche di pregio ed in buona parte
protette. E' vincolato dal punto di vista paesaggistico ed inserito
nello schema di piano dei parchi naturali della Regione dal 1993 e nel
piano territoriale di coordinamento della Provincia dal 1998. E' parte
importante della proposta rete ecologica della Provincia. E' un'area
verde necessaria alla riduzione degli impatti ambientali causati dalla
caotica ed inquinante antropizzazione nel territorio di Guidonia. Siamo
inoltre molto preoccupati dallo stato dell'ambiente in questa città,
più volte, nei recenti venti anni, aggredito negli ultimi residui di
naturalità, nel suo patrimonio storico-archeologico, nella salute dei
cittadini». Le osservazioni sono state sottoscritte da Umberto
Calamita (Associazione Amici dell'Inviolata), Stefano Roggi
(Legambiente circolo di Guidonia), Maria Sperandio (Gruppo archeologico
latino Latium Vetus), Marco Giardini (Comitato promotore per la Riserva
naturale dei Boschi dei Monti Cornicolani), Roberta Piacentini (Wwf
Valle dell'Aniene e Monti Lucretili) e Carlo Boldrighini (Italia Nostra
Aniene e Monti Lucretili).
ELENA CERAVOLO
dal Messaggero del 18 febbraio 2006
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