La scuola su Internet: con un click i genitori controllano |
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.:Inviato Venerdì, 08 novembre 2002 @ 12:56:38 da titiro |
Addio firme del papà sulle giustificazioni ed assenze strategiche per evitare un'interrogazione. Per i mille ragazzi che frequentano l'Istituto tecnico per ragionieri e geometri "Enrico Fermi " di Tivoli sarà impossibile sfuggire al controllo dei genitori. Tramite un semplice collegamento al sito www. fermitivoli.it, e dopo aver inserito la password, mamma e papà potranno sapere tutto del loro figlio. Se è arrivato tardi o se si è assentato.
E nel prossimo futuro il curriculum dello studente verrà completato dai voti delle interrogazioni e dal risultato delle verifiche didattiche. I genitori potranno sapere tutto sull'andamento scolastico del figlio cliccando sul sito della scuola ed inserendo il nome in codice per l’accessor. «E' semplicemente - commenta la preside del Chiara d'Alessandria - uno strumento in più a disposizione di tutti, compresi naturalmente i genitori. Tramite Internet potranno controllare il rendimento del figlio, ma anche richiedere certificati e documenti, avere un panorama completo delle attività e sapere con certezza l'orario di ricevimento dei professori». L'operazione "trasparenza" del Fermi è già partita: in ogni casa dei futuri geometri e ragionieri tiburtini verrà recapitata una lettera in cui la scuola rende noto il nuovo servizio. Ma le password debbono essere rititare personalmente in segreteria dai familiari.
Come prevedibile l'iniziativa ha scatenato consensi e polemiche tra i diretti interessati. Daniela Coccia, una mamma, è entusiasta, mentre qualche studente mugugna: «Siamo ad Alcatraz». Simone Marconi della III A: «Non sono semplicemente d'accordo. Personalmente non ho problemi con i miei, ma penso in qualche modo sia una violenza della privacy». «Nulla di drammatico - ribatte il rappresentante degli studenti nel consiglio d'istituto, Gabriele Condò - è solo l'aggiornamento del sistema di comunicazione con le famiglie. Sono gli stessi dati che ogni genitore può sapere venendo a scuola».
(da Il Messaggero del 08/11/02)
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