Dopo l’incidente muore sotto i ferri |
|
.:Inviato Lunedì, 04 novembre 2002 @ 12:12:53 da titiro |
Guidonia: ferita in un tamponamento, una pensionata è deceduta poche ore dopo il ricovero
Alle 21, due ore dopo l’incidente, mamma era ancora cosciente: era intubata perché faticava a respirare, ma secondo i medici la situazione era sotto controllo». Luciana Sestili, 64 anni, pensionata di Guidonia, morirà all’una di notte sotto i ferri, forse a causa di una lesione polmonare. E ora Diego, il figlio maggiore, vuole andare a fondo, vuole sapere le cause esatte dell’improvviso decesso.
Venerdì, intorno alle 18,50, Luciana Sestili era in auto, una Fiat 600, col marito Pasquale e l’anziana sorella. Erano sulla via Tiburtina, all’altezza del civico 731, nei pressi del cavalcavia di via dei Fiorentini, quando un’altra macchina, guidata da una guardia giurata, ha tamponato (pare ad alta velocità) la Fiat 600. Inizialmente, in ospedale, al Sandro Pertini, le condizioni della donna non sembravano gravi. «La prima prognosi era di trenta giorni — racconta Diego — dalla sua casa di via Tivoli a Guidonia — dopo la Tac hanno portato mamma in reparto ma verso le 21,30 la situazione è cambiata. I medici ci hanno detto che si era aggravata, che dovevano fare un’altra Tac, forse quella che non avevano fatto prima. Mamma ha perso conoscenza prima di entrare in sala operatoria». Forse l’urto violento con la macchina investitrice aveva perforato un polmone alla donna. «Mamma era seduta dietro — continua Diego, il primo di due figli ormai grandi — con papà stavano riaccompagnando a Roma, nella zona di Casal Bruciato, la zia. Ad un certo punto, giunto all’altezza del bar Calvani, papà ha svoltato e quell’auto che arrivava dalla direzione opposta, dal centro di Roma, lo ha preso sulla parte posteriore, proprio sul lato dove si trovava mamma».
Adesso la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta in attesa dell’esito dell’autopsia sulla salma che si trova a disposizione del magistrato all’istituto di Medicina legale della Sapienza.
«Non sappiamo cosa sia esattamente successo in quelle ore, immediatamente successive all’incidente — aggiunge il figlio della vittima — io so soltanto che appena arrivata in ospedale, mamma aveva gli occhi aperti, riuscivo a parlarle, poi all’improviso tutto è cambiato. Adesso vogliamo solo sapere se si poteva fare qualcosa prima per salvarla».
(da Il Messaggero del 03/11/02)
|
| |
Gradimento Articolo
|
Media del Punteggio: 0 Voti: 0
|
|