Veleno nel pozzo di un caseificio |
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.:Inviato Mercoledì, 02 ottobre 2002 @ 17:52:40 da titiro |
Guidonia, il sindaco invita a non usare le fonti artesiane nella zona. Nell’acqua di un’azienda agricola produttrice di formaggi in località Pichini versato un sacco di un potente disinfettante
Grave inquinamento delle acque a Guidonia. Un potentissimo disinfestante sarebbe stato versato nel pozzo artesiano di un'azienda agricola produttrice di formaggi, dove vengono allevati oltre 1000 capi di ovini. Non ci sono danni a persone o ad animali.
Boicottaggio di un concorrente, un mitomane in azione o un semplice avvertimento? Nessuna ipotesi, al momento è scartata dal commissariato di Tivoli. Nel frattempo l'uso del pozzo è stato inibito per un questione di sicurezza. Il sindaco di Guidonia, Stefano Sassano, in qualità di autorità della protezione civile ha fatto comunicare ai cittadini proprietari di pozzi artesiani di non usarli, in attesa del responso delle analisi dell'Asl. «Nessun allarmismo - spiega il primo cittadino - si è trattato di un provvedimento di natura precauzionale, da adottare in attesa del responso delle analisi che sta svolgendo le analisi».
A fare la scoperta della misteriosa vicenda è stato il gestore dell'azienda, che si trova in località Pichini. L'uomo, di origine sarda, ieri al risveglio ha aperto i rubinetti ed ha avvertito un fortissimo odore acre. Un fatto insolito anche per lo strano colore assunto dall'acqua: insospettito ha chiamato la polizia. Dopo un rapido sopralluogo nel terreno circostante l'abitazione, si è accorto che il coperchio del pozzo - un bidone di alluminio - era stato spostato e che sul bordo c'erano residui di una sostanza granulare. Accanto, la polizia ha trovato un sacco vuoto, usato per contenere fino a dieci chili di "Chimgranulare Phorate 5g" un antiparassitario molto potente, tanto che l'acquisto è condizionato dal possesso di un patentino rilasciato su autorizzazione sanitaria. Se il contenuto del sacco sia stato interamente gettato nel pozzo oppure sia stato messo soltanto per dare maggiore clamore al fatto, si saprà con l'esito delle analisi di laboratorio. Alcuni campioni di acqua e di "Chimgranulare" sono stati prelevati dai funzionari del distretto sanitario di via Gualandi ed inviati all' Arpa (Agenzia regionale per la tutela ambientale).
Il gestore dell'azienda, abbastanza rinomata a Guidonia per la vendita di ricotta fresca, non ha voluto commentare il fatto, né rilasciare alcuna dichiarazione a riguardo. Secondo quanto avrebbe dichiarato agli inquirenti, l'uomo non ha mai ricevuto minacce tali da giustificare un atto di vendetta da parte di qualcuno. A svilire la circostanza che potrebbe essere il gesto di un mitomane, la considerazione che per un atto così eclatante avrebbe potuto scegliere un'azienda più a portata di mano, visto che nella ne insistono parecchie.
Un dispetto o forse addirittura una messinscena da parte di qualche pastore che, abbandonando il sacco del potente disinfestante, ha voluto lanciare solo un avvertimento: sembra questa l'ipotesi più accreditata, anche se la polizia non si sbilancia e lavora a trecentosessanta gradi. Anche il proprietario del terreno, Saverio Lippiello - fratello di Filippo, Presidente del Centro per la Valorizzazione del Travertino - dice che l'azienda non è mai stata oggetto di particolari "attenzioni" e che non mai ricevuto strane minacce
(da Il Messaggero del 02/10/02
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