Villa Gregoriana terra di nessuno |
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.:Inviato Giovedì, 26 settembre 2002 @ 17:39:25 da titiro |
Tivoli: la vecchia biglietteria di notte diventa rifugio di disperati. E’diventata ricovero di tossicodipendenti ed extracomunitari . Intorno degrado ed abbandono, in attesa del rilancio
Villa Gregoriana rifugio di clandestini e disperati. Arrivano di notte, se ne vanno con la prime luci dell'alba. Vivono, come possono, nella biglietteria del monumento ottocentesco nel pieno centro di Tivoli. Sono dei fantasmi, tossicodipendenti ed extracomunitari, che nella disperata ricerca di un tetto hanno trasformato le quattro mura appena sotto l'entrata della villa nella loro casa. Scavalcano l'enorme cancello di ferro, sbarrato ai visitatori da due anni, con una scala a pioli che poi abbandonano sulle scale. Entrano in quella che era la biglietteria attraverso un portoncino scassinato, visibile anche dal muro di cinta dei giardini. E basta affacciarsi dal parapetto per notare i materassi e le povere cose che testimoniano la presenza di persone. Un filo per il bucato attaccato a due alberi secolari, un secchio per l'acqua, delle sedie, un fornelletto da campeggio. Ed intorno tanta sporcizia: scatolette vuote, bicchieri, decine di bottiglie di birra e piatti di plastica. I servizi igienici sono appena fuori il monumento, sulla strada. Due piccoli bagni pubblici, aperti anche di notte e da sempre oggetto di atti vandalici.
Dopo la chiusura dei giardini delle meraviglie creati nel 1835 da Papa Gregorio XVI sul panorama mozzafiato delle grandi cascate dell'Aniene e nell'attesa della "rinascita" con la prossima gestione del Fondo per l'Ambiente Italiano, nella Cenerentola delle ville tiburtine c'è solo degrado, disperazione ed abbandono.
«Sì - conferma Luciano Proietti, che abita a pochi metri di distanza da Villa Gregoriana - dormono qui in parecchi, li vedo scavalcare appena fa buio: il primo salta e attacca la scala per far scendere gli altri. Quanti sono non lo so, forse una decina. Spesso li sentiamo litigare fino a notte fonda, sembrano stranieri. I primi li abbiamo notati questa estate, poi sempre di più». «Da quando Villa Gregoriana è chiusa - aggiunge il gestore di un ristorante - questo quartiere è diventato terra di nessuno. Abbiamo paura, anche in pieno giorno. Prima era il salotto di Tivoli, con un continuo via vai di visitatori. Ora c'è solo sporcizia, dentro e fuori. E la cosa più incredibile è che in pochi sanno che il monumento è chiuso: vediamo le guide con i turisti che si affacciano ai cancelli, poi fanno dietro front. Qualcuno si arrabbia, chiede informazioni ai passanti. Si arrendono solo davanti alle evidenza: vedono l'immondizia sui viali e vanno via».
Un paio di mesi fa anche il presidente del Fai, Mauro Magnifico, durante un sopralluogo aveva segnalato al Comune di Tivoli la situazione da "allarme sanitario" del monumento chiuso al pubblico dal gennaio del 2000, quando la cooperativa di pensionati che si occupava di staccare i biglietti e della manutenzione dei viali decise di ritirarsi dall'affare. Tra poche settimane, forse entro ottobre, verrà finalmente siglata ufficialmente l'acquisizione da parte della fondazione di Villa Gregoriana. Dopo una lunga trattiva l'accordo è stato raggiunto: il Fai gestirà il sito di proprietà del Ministero delle Finanze, in cambio di un canone annuo di circa 7000 euro, e si farà carico dei lavori di restauro necessari alla riapertura dei giardini ottocenteschi costruiti sui resti della residenza tiburtina del console romano Manlio Vopisco. E per visitare Villa Gregoriana si dovrà attendere almeno un anno.
(da Il Messaggero del 25/09/02)
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