Rivolta in difesa dell’Aniene |
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.:Inviato Martedì, 30 luglio 2002 @ 13:23:26 da titiro |
Emergenza Simbrivio: tanti no alla captazione dalle sorgenti e dal fiume. Con esposti e barricate si vogliono bloccare i lavori annunciati per trovare nuove risorse idriche nella Valle
Rischia di restare al palo lo stato d'emergenza nell'area del Simbrivio. Contro la captazione di sorgenti alternative a Trevi nel Lazio per sconfiggere la grande sete (il flusso è tagliato del 50%) in mezza provincia di Roma si annunciano, infatti, esposti e barricate allo scopo di bloccare i lavori finalizzati a trovare nuove risorse idriche per l'ente romano, che fornisce il prezioso liquido 48 comuni della provincia e a 60 in tutto il Lazio. A guidare la "rivolta" è l'ex sindaco di Trevi, Paolo D'Ottavi: si è mobilitato per impugnare il decreto con il quale il governo ha nominato l'assessore all'Ambiente di Palazzo Valentini, Massimo Sessa, commissario straordinario per l'emergenza. Si preparano ricorsi al Tar e agli altri organi competenti. «Faremo le barricate - tuona D'Ottavi - per impedire che il fiume Aniene, che nella nostra zona uno dei tratti più suggestivi d'Europa, sia ucciso con danni ambientali per i comuni interessati e conseguenze economiche per i paesi dell'alta Valle Aniene che vivono di turismo». «Non permetteremo - aggiunge con tono da ultimatum - di prendere l'acqua dalle sorgenti e dal fiume. Il provvedimento che dà ampi poteri al commissario è indecoroso. L'acqua deve essere garantita alle popolazioni ma utilizzando il bacino sotterraneo, che è uno dei più ricchi d'Europa, senza ricorrere alle risorse in superficie, perché si provocherebbe un disastro ambientale. Se non recederanno ci saranno inevitabili barricate. E' necessario considerare che l'emergenza non esisterebbe se le condotte non fossero un colabrodo. Sarebbe davvero intollerabile prendere altra acqua senza aver prima ristrutturato le reti idriche esistenti. La colpa è anche di tante amministrazioni comunali che non hanno provveduto a risanare le condotte idriche degli abitati».
Intanto è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la nomina del commissario straordinario Massimo Sessa, mentre i primi interventi (annunciati entro dieci giorni, che già sono scaduti) subiscono altri ritardi: tanti comuni rimangono in grande difficoltà e sono costretti a fare i conti con mille disagi. Più volte i vertici del Simbrivio hanno garantito nelle ultime settimane che il piano operativo era pronto e si attendeva solo la decisione del governo. Adesso, però, serve ancora un'altra settimana e il vicecommissario del Simbrivio e sindaco di Olevano, Guido Milana, dice che l'ulteriore rinvio potrebbe provocare dissapori tra i vertici del Consorzio. «Per il 7-8 agosto - dichiara Massimo Sessa - definiremo le strategie. Vogliamo avere le idee chiare per fare tutto nel migliore dei modi. Per settembre, comunque, garantiremo altra acqua al Simbrivio. Sulle annunciate proteste a Trevi nel Lazio c'è un atto del governo figlio di una calamità naturale. La questione, semmai, è assicurare opere compensative al paese».
Intanto ieri è stata riparata la falla lungo l'acquedotto nei boschi sopra il Faggio, ad Arcinazzo Romano. Nella stessa zona i tecnici dell'ente idrico dovranno ora eliminare altre perdite. E oggi pomeriggio arriverà il pezzo di ricambio per riparare il guasto ad una condotta nel comune di Affile, dove da quattro giorni l'acqua allaga via Aldo Moro.
(da Il Messaggero del 30/07/02)
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