Un by-pass per placare la grande sete |
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.:Inviato Lunedì, 15 luglio 2002 @ 16:59:11 da titiro |
Simbrivio: con un collegamento speciale arriva l’acqua nelle zone della siccità Manca l'acqua e scoppiano le condotte-colabrodo. Nell'area dell'acquedotto del Simbrivio - 60 comuni nel Lazio, di cui 48 in provincia di Roma - si è sempre più in piena emergenza idrica. Il flusso è tagliato del 50% e negli ultimi tre giorni si sono aperte due falle, con decine di comuni rimasti totalmente a secco. Disservizi che hanno aumentato polemiche e proteste. Ieri pomeriggio è stata riparata la rottura nella vecchia tubatura (costruita alla fine degli anni 30) sui monti di Arcinazzo Romano. Il guasto ha creato problemi a Olevano, Cave, Genazzano (dove il Simbrivio ha inviato alcune autobotti), Roiate e Arcinazzo, oltre a Paliano e Serrone, nel Frusinate. Ventimila abitanti, insomma, hanno trascorso un fine settimana da dimenticare.
Riparata la falla, il consorzio (mezzo milione di utenti) ha ripristinato l'erogazione dimezzato, che sta mettendo in seria difficoltà un'ampia fetta dell'hinterland romano. I tecnici hanno lavorato 24 ore per completare la riparazione, resa disagevole dall'impossibilità di raggiungere il luogo del guasto con i mezzi: la condotta ha ceduto in alta montagna. I disagi crescono. Ad Arcinazzo la parte alta del paese è rimasta all'asciutto, mentre nelle altre zone l'acqua è arrivata solo grazie a un by-pass che collega con il nuovo acquedotto dell'ente romano. E problemi si sono registrati anche agli Altipiani, che si sta riempiendo di turisti. L’acqua scarseggia e soffrono soprattutto Olevano, Rocca S. Stefano e alcuni centri dei Castelli, oltre alla cronica carenza di Carpineto Romano. In quasi tutti i comuni, però, si applicano i turni ricorrendo a bagnarole e damigiane come ai vecchi tempi. Migliora, invece, il quadro a Segni, dopo che nei giorni scorsi interi quartieri erano rimasti senz'acqua. A Olevano comincia a concretizzarsi il piano d’emergenza che prevede l’uso delle autobotti messe a disposizione dagli imprenditori vinicoli.
A complicare tutto nel comprensorio del consorzio del Simbrivio, ora è anche una rete idrica fatiscente e, quindi, da ammodernare. I 25 chilometri del vecchio acquedotto sono da ristrutturare e servono più di dieci milioni di euro. Il progetto esiste, ma da troppi anni è fermo in un cassetto. E adesso le falle non danno tregua.
(da Il Messaggero del 15/07/02)
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