Senza autobotti nel giorno più secco |
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.:Inviato Mercoledì, 10 luglio 2002 @ 12:59:22 da titiro |
In molti dei 48 centri del Simbrivio neppure una goccia per 24 ore Disagi su disagi e un mare proteste. Un giorno completamente a secco per 48 comuni della provincia serviti dal Simbrivio. Migliaia di persone, da Arcinazzo ai Castelli, rimasti senz'acqua da lunedì sera e per tutta la giornata di ieri. L'ente idrico ha infatti chiuso il flusso per consentire alcune riparazioni nella condotta tra Roiate e Rocca S. Stefano, con forti problemi nell'intera area rifornita dall'acquedotto. Falle che disperdevano circa venti litri al secondo. Liquido prezioso in una simile emergenza.
Quella di ieri è stata una giornata da vecchi tempi, con i cittadini costretti a utilizzare bagnarole e recipienti vari. E per gli abitanti di mezza provincia sono trascorse 24 ore senza doccia: solo qualche rinfrescata. Dai rubinetti, infatti, neppure una goccia e in quasi tutti i paesi non si è vista nemmeno un'autobotte. Solo a Cave, all'ospedale di Marino e a Rocca Massima il Simbrivio ha mandato qualche cisterna. «Abbiamo avvertito le popolazione- dice il commissario del Simbrivio e assessore provinciale all'Ambiente Massimo Sessa- chiedendo scusa per i disagi. L'intervento era necessario per recuperare litri utilissimi».
Lo sanno bene i circa 300 mila abitanti rimasti all'asciutto e costretti già da settimane a fare i conti con la grave crisi idrica del Consorzio, che ha tagliato l'eorgazione del 40% in seguito al calo delle sorgenti. «Stiamo facendo il possibile - aggiunge Sessa-, ma senza interventi decisi la situazione rischia di precipitare tra settembre e ottobre». Ieri a Carpineto il quadro, già piuttosto difficile in precedenza (l'acqua viene erogata per tre ore ogni due giorni), è diventato più complicato. Il sindaco Quirino Briganti non sa più a che santo votarsi: «La popolazione è provata- spiega -,ci sono zone dove da giorno non arriva neppure una goccia. E oggi (ieri per chi legge,ndr) non ho visto né autobotti, né buste d'acqua: niente di niente».
La grande sete opprime soprattutto le zone in alta quota nel paese. «Protesto ufficialmente con Sessa e il presidente della Provincia -conclude Briganti-, sarà molto difficile superare l'estate». Tra i sindaci cresce la preoccupazione. In tutti i centri del Simbrivio è crisi piena e l'Inars (l'Istituto regioni storiche con sede ad Arcinazzo) chiede una commissione d'inchiesta parlamentare. «Non c'è acqua neanche per lavarci- dice il sindaco di Gerano, Giorgio Fubelli-, siamo nei guai. Le autobotti non ci sono, non sappiamo cosa fare. Si va verso una situazione drammatica. Ma perché questi lavori di manutenzione non si programmano in anticipo?».
Il flusso idrico è stato riaperto nella notte (a Valmontone, nonostante i soldi a disposizione, da mesi si attende un intervento vicino all'ospedale) e solo oggi l'erogazione tornerà regolare. Intanto la nomina di un commissario con poteri straordinari, dopo dieci giorni, ritarda. L'ordinanza è alla Regione, poi finirà al Governo. Lo stato d'emergenza ha il ritmo delle tartarughe, mentre si avvicinano le ferie.
(da Il Messaggero del 10/07/02)
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