«Autobotti, goccia nella crisi» |
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.:Inviato Mercoledì, 03 luglio 2002 @ 00:47:02 da titiro |
Simbrivio: alla grande sete si aggiunge un deficit di 2,5 milioni di euro. A carico della Provincia le spese per i rifornimenti con le cisterne ma i sindaci giudicano inadeguato l’intervento
Unità di crisi della Provincia di Roma per fronteggiare la grave emergenza idrica del Simbrivio, mentre il vice commissario del Consorzio e sindaco di Olevano, Guido Milana, annuncia un "buco" di due milioni e mezzo di euro (circa quattro miliardi e 800 milioni di vecchie lire) dell'ente romano. Insomma, poca acqua e tanti debiti. Una rivelazione accolta con sconcerto dai sindaci riunitisi ieri a Palazzo Valentini per esaminare possibili soluzioni alla lunga siccità, che ha già costretto il Simbrivio a ridurre del 40 % il flusso con disagi in quasi tutti i 48 comuni della provincia serviti dal Consorzio, che ha mezzo milione di utenti.
«Sono mesi che studiamo il tutto - afferma Milana -, ma solo pochi giorni fa abbiamo potuto quantificare il buco nel bilancio che è di cinque miliardi di vecchie lire. Una situazione che graverà su tutti i sindaci del comprensorio». In sostanza, dunque, ogni Comune in media ha debiti per poco meno di 50 mila euro.
Un quadro finanziario che aumenta ancor più l'incertezza in un ente per troppo tempo lasciato al proprio destino, spesso anche dagli stessi amministratori comunali dei centri che lo compongono. Così adesso, alla carenza d'acqua, si aggiunge un bilancio in rosso, con probabili ripercussioni sui portafogli degli utenti. Intanto, con i conti che non quadrano, al Simbrivio si cerca di trovare una soluzione almeno alla mancanza d'acqua, rimediando agli evidenti ritardi. Ieri alla Provincia è stato firmato un protocollo d'intesa: prevede rifornimenti con autobotti - soluzione ritenuta inutile da molti amministratori cittadini - fino a 225 mila litri al giorno con costi a carico di Palazzo Valentini (ma dove si trovano le cisterne per tutti i comuni e dove prendono l'acqua?) e distribuzione di bottiglie di minerale, soprattutto negli ospedali e nei centri di ricovero. Il tutto in attesa dei lavori per le nuove captazioni,sempre più urgenti, dopo lo stato d'emergenza dichiarato Governo. Il consorzio della Doganella,intanto,rinuncia a 25 dei 50 litri al secondo dal Simbrivio. «La situazione- dice il presidente della Provincia, Silvano Moffa - non è ancora particolarmente critica, anche se ci sono punte di attenzione in alcune zone».
A Carpineto Romano,però, gli abitanti hanno il prezioso liquido per tre ore ogni due giorni, mentre tantissimi disagi si registrano anche in altri centri. «L'iniziativa della Provincia è tardiva e insufficiente- attacca il sindaco di Carpineto Quirino Briganti-. L'emergenza è una realtà e le autobotti servono a poco. Si passi subito a captare nuove sorgenti e ai necessari interventi infrastrutturali, se si vuole davvero aiutare le popolazioni. I problemi di oggi - conclude - erano stati previsti da tempo, ma si è arrivati a fine giugno senza un piano efficace».
(da Il Messaggero del 02/07/02)
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