Studente muore, donati gli organi |
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.:Inviato Mercoledì, 03 luglio 2002 @ 00:45:00 da titiro |
Guidonia: Arsenio Petrella, 19 anni, si è ribaltato con l’auto Non potrà sostenere gli esami orali della maturità, ma la sua gioia di vivere continuerà con le persone che riceveranno i suoi organi. I genitori di Arsenio Petrella, 19 anni, di Guidonia, appena hanno saputo che per il loro ragazzo non c'era più niente da fare, non hanno avuto un attimo di dubbio. Hanno deciso di donare tutti gli organi del figlio, morto ieri mattina nell'ospedale San Filippo Neri di Roma dopo il terribile incidente automobilistico di giovedì avvenuto in via del Pantano.
Erano le 13, ed Arsenio Petrella, che guidava una Fiat Cinquecento stava accompagnando a casa il suo amico di classe e di studi Domenico, 20 anni di Villalba. Erano stati appena nella loro scuola, dove, qualche giorno prima si erano impegnati nelle prove scritte della maturità dell'istituto professionale per operatore chimico biologico. Erano andati bene tutti e due, forse parlavano dell'ultima fatica che avrebbero dovuto affrontare. Il temutissimo colloquio orale, fissato per il 4 luglio e poi, finalmente sarebbero partiti per le vacanze. Poi forse per una distrazione , oppure per la velocità sostenuta, il dramma.
In via del Pantano, la strada che collega Guidonia con Villalba Arsenio Petrella ha perso il controllo dell'auto. A qualche metro di distanza, in via Trento, le ruote della macchina sono finite nel canaletto che costeggia la carreggiata e la Cinquecento, dopo un terribile testa coda si è ribaltata su se stessa. Ai primi soccorritori le condizioni del ragazzo alla guida sono apparse subito gravissime. Per tirarlo fuori dal groviglio di lamiere sono dovuti intervenire i vigili del fuoco. Aveva lesioni interne, fratture e gravi ferite, mentre Domenico, miracolosamente salvo, aveva riportato solo delle contusioni ed un grave stato di choc: guarirà in dieci giorni. Arsenio Petrella è stato trasportato in ambulanza al San Giovanni Evangelista di Tivoli dove è stato sottoposto ad un intervento chirurgico d'urgenza. E dopo qualche ora, in prognosi riservata è stato trasferito a Roma, al San Filippo Neri. Non ha mai ripreso conoscenza, e ieri mattina, dopo tre giorni di agonia, i medici hanno diagnosticato la morte.
«Non riesco a pensare che quel ragazzo non ci sia più- diceva ieri la mamma di Domenico, scampato per un soffio alla morte - veniva a chiamare mio figlio, studiavano e poi facevano qualche partita a pallone per distrarsi. Domenico è sconvolto, era il suo migliore amico. Le decisione dei genitori di Arsenio di donare gli organi è stato un atto di grande coraggio ed umanità che solo chi ha dei figli può comprendere fino in fondo. Forse un po' li consolerà sapere che il loro ragazzo anche nella morte ha fatto del bene, e che altre persone gravemente malate possono tornare a sorridere grazie a lui. Ma lo strazio è ugualmente terribile».
(da Il Messaggero del 02/07/02)
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