Calo di turisti a Villa d’Este |
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.:Inviato Sabato, 15 giugno 2002 @ 15:48:14 da titiro |
Tivoli, il conflitto in Medio Oriente taglia le presenze degli israeliani. Ad aprile e maggio una riduzione del 16 %. La soprintendente: «I monumenti tiburtini restano lanciatissimi»
Il terribile conflitto in medio oriente toglie visitatori a Villa d'Este. Nel mese di aprile e maggio, erano proprio gli israeliani ad affollare il monumento tiburtino, che quest'anno, nei mesi primaverili, e per la prima volta dopo anni di crescita progressiva del numero di presenze, è costretto a fare i conti con cifre in negativo. E la media è di circa 10.000 ingressi in meno nei mesi di marzo ed aprile. Fino all'estate del 2001, e secondo i dati forniti dal circuito Hotel Reservation, erano proprio i turisti israeliani lo zoccolo duro degli affezionatissimi dei monumenti tiburtini: come numero di presenze di erano attestati al terzo posto, dopo i francesi e gli spagnoli. «Ma ora - spiegano negli uffici di Villa d'Este - anche a causa della recessione che sta vivendo il turismo dopo l'11 settembre, e l'acuirsi del conflitto tra palestinesi ed israeliani, gli extraeuropei sono sempre di meno. Ed è un peccato, perchè, soprattutto gli israeliani, ogni anno rappresentavano una certezza inossidabile».
Dati alla mano, le cifre parlano chiaro: nell'aprile del 2002 hanno varcato i cancelli della villa rinascimentale, 77.832 persone, nello stesso mese dell'anno scorso sono state 84.876. E la tendenza non è cambiata a maggio, quando i visitatori sono stati 72.806 contro gli 87.806 dello stesso periodo del 2001. Ma nonostante tutto Villa d'Este, con circa 800.000 biglietti staccati all'anno, rimane uno dei monumenti più visitati d'Italia, secondo nel Lazio solo all'anfiteatro Flavio di Roma.
ella classifica generale compilata dall'ufficio statistiche del ministero per i Beni culturali, la villa tiburtina da un paio d’anni non scende mai al di sotto dell'ottavo o nono posto, mentre l'altro gioiello di Tivoli, l'area archeologica di Villa Adriana, nell'elenco compare alla diciassettesima voce. «Nonostante il perido nero del turismo - commenta la soprintendente ai beni archeologici per il Lazio, Anna Maria Reggiani - proprio i due monumenti tiburtine rappresentano un dato in leggera controtendenza rispetto i siti romani. La recessione c'è, ma le ville di Tivoli che in meno di due anni sono state inserite entrambi tra i beni tutelati dall'Unesco, sono ancora lanciatissime, e anche quest'anno, a Villa Adriana, non ci aspettiamo dati sconfortanti sui visitatori».
Ma intanto, sia a Villa Adriana che a Villa d'Este si dovrà risolvere il problema dei lavoratori precari, il cui contratto scade il 31 dicembre prossimo. Sono da mesi in agitazione, e la loro astensione dal lavoro potrebbe causare la chiusura durante gli eventi straordinari. A Villa Adriana, l'unica che ha già l'illuminazione notturna, ad esempio, il personale di ruolo in servizio è di sole 32 unità, a cui si aggiungono 23 giubilari, che sono stati assunti con un contratto rinnovato ogni anno dal 2000. Non è diversa la situazione a Villa d'Este, dove i 27 custodi "fissi" sono coadiuvati da 19 assistenti tecnici museali ed 8 giubilari. In tutta Italia i precari nei monumenti sono 2500. «Da parte del ministero e dello Stato esistono segnali distensivi » assicura Gervasio Capogrossi della Cgil Funzione Pubblica Roma Est, che qualche giorno fa ha organizzato un incontro tra le soprintendenze, i lavoratori ed i politici per discutere della situazione. «Ma - aggiunge il sindacalista - senza i precari l'apertura dei monumenti è a rischio,e se la situazione non si sblocca continueremo la protesta».
(da Il Messaggero del 15/06/02)
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