Bruciate le Poste, per rapina |
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.:Inviato Venerdì, 07 giugno 2002 @ 18:35:56 da titiro |
Sambuci, incendiata una tanica di benzina per farsi consegnare i soldi. L’assalto è fallito perché le fiamme hanno spaventato gli stessi banditi: gli uffici hanno riportato gravi danni. Intossicata l’impiegata
Assalto a mano armata ieri mattina nell'ufficio postale di Sambuci. Intorno alle ore 9,30 , nel tranquillo borgo medioevale della Valle del Giovenzano, i clienti e il personale della piccola agenzia hanno vissuto lunghi attimi di terrore e di paura.
Un uomo, non ancora identificato e dell'età apparente di 50 anni, a volto scoperto ed armato di pistola, è penetrato improvvisamente nell'ufficio, intimando all'unica impiegata la consegna di tutto il contante. Al rifiuto della donna, il malvivente ha estratto, da un contenitore, una tanica contenente liquido infiammabile, che ha poi versato sul pavimento, dandogli immediatamente fuoco.
Una deflagazione, poi il piccolo e angusto ufficio, dotato di vetri blindati, è stato avvolto dalle fiamme e da un fitto fumo nero che ha reso irrespirabile l'aria. La gente, in fila per riscuotere la pensione e spedire una raccomandata, presa dal panico, è fuggita gridando e chiedendo aiuto. Nel marasma della confusione, il rapinatore è riuscito tranquillamente a salire su una Citroen Saxo rossa, guidata da un complice, che lo attendeva nella piazza antistante.
Il probabile obiettivo dei delinquenti, erano i valori trasportati dal furgone postale, arrivato a destinazione fortunatamente con molte ore di ritardo, per una modifica al percorso abituale. Le grida hanno ovviamente attirato l'attenzione di tutto il piccolo paese, che si è precipitato a prestare il necessario aiuto ai malcapitati. Anche l'impiegata dell'ufficio è riuscita a uscire ed è stata soccorsa dai suoi concittadini. Alcuni volontari, muniti di estintori e di secchi d'acqua, hanno iniziato l'opera di spegnimento dell'incendio, completata poi dai vigili del fuoco, arrivati sul posto dalla vicina stazione di Tivoli. «Il nostro ufficio postale è stato completamente distrutto - dichiara il sindaco, Antonio Tuterti - sono andati in cenere i nuovi computer e gran parte della documentazione dell'archivio, tanto da rendere inutilizzabile la struttura, fortunatamente non si sono contate vittime tra i presenti».
Sul posto sono immediatamente giunti i carabinieri della compagnia di Subiaco e di Tivoli, in volo si è anche alzato un elicottero dell'arma, per cercare i fuggitivi. A dare il proprio contributo all'azione di ricerca, sono anche arrivate alcune volanti del commissariato di Tivoli. Sono stati istituiti posti di blocco sulla Tiburtina, sulla Sublacense e sull'Empolitana, possibili vie di fuga dei malviventi, tutt'ora latitanti. Sul luogo della tentata rapina, è sopraggiunta anche un'ambulanza del 118, che ha trasportato l'impiegata postale all'ospedale di Tivoli, dove ha ricevuto le cure del caso, per poi essere dimessa con una prognosi di quattro giorni, per intossicazione da fumo e forte stato ansioso. Una delle prime a prestare soccorso è stata la proprietaria della pizzeria adiacente all'ufficio.
«All'improvviso si è sentita una forte esplosione - dichiara la signora- sono immediatamente uscita dal mio locale e ho aiutato chi ne aveva bisogno». Il sindaco ha già predisposto un locale comunale come ufficio postale di emergenza, che sarà subito attivo.
Gli investigatori dell'arma hanno già una pista su cui lavorare: le modalità in cui si è svolta l'azione criminosa fanno pensare a rapinatori non professionisti, ma di chiaro accento italiano. «E' una cosa sconvolgente- conclude il primo cittadino Tuterti- il nostro è stato sempre un borgo tranquillo».
(da Il Messaggero del 07/06/02)
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