Nasce il circuito delle ville |
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.:Inviato Martedì, 04 giugno 2002 @ 16:03:53 da titiro |
Tivoli, proposto un biglietto unico per i monumenti Trasformare le ville delle meraviglie di Tivoli in una vera industria per il turismo. Con nuove possibilità occupazionali ed un circuito culturale che preveda un biglietto unico per Villa d'Este e Villa Adriana ma che comprenda anche i monumenti "dimenticati". Come Villa Gregoriana, la Rocca Pia, la Mensa Ponderaria ed il Santuario di Ercole Vincitore. Queste le proposte lanciate ieri nel convegno organizzato dalla Cgil Funzione Pubblica nella sala del Trono di Villa d'Este, che ha raccolto intorno ad un tavolo i soprintendenti, esponenti del Ministero con il sindaco di Tivoli, i rappresentanti del commercianti ed una delegazione dei precari, i custodi dei monumenti - solo a Villa d'Este e Villa Adriana sono una quarantina- il cui contratto scade il prossimo 31 dicembre. «Ed è chiaro - ha sottolineanto Gervasio Capogrossi, segretario della Cgil Roma Est - che senza il loro le ville tiburtine dovrebbero chiudere i battenti. Per realizzare qualsiasi obiettivo di crescita economica è necessario assumere definitivamente i precari, come è previsto da una legge ora in discussione, altrimenti l'apertura dei cancelli, specialmente durante gli eventi straordinari, sarà a riuchio».
E' già successo qualche settimana fa, quando i giubilari e gli assistenti tecnici museali hanno incrociato le braccia e le due ville di Tivoli sono rimaste chiuse al pubblico. Ma la vera scommessa per il territorio è come sfuttare in termini di ricchezza il grande numero di visitatori, sono poco meno di un milione all'anno, che si riversano a Tivoli senza, di fatto, trovare alcun servizio di accoglienza esclusi quelli all'interno delle ville. Per la Cgil una possibilità c'è, ed è una consulta permanente costituita dalle soprintendenze, il comune, i commercianti, il sindacato e le forze sociali in grado di organizzare l'indotto turistico. «Noi siamo pronti, ma ne sentiamo parlare da almeno un decennio- dice il coordinatore territoriale della Confesercenti Marco Annarumi- le possibilità sono enormi, ma manca una programmazione degli interventi a livello urbanistico e commerciale e non c'è confronto tra i vari enti interessati. Con il risultato che il turismo continua ancora ad essere un "affare "per pochi».
(da Il Messaggero del 04/06/02)
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