Guidonia, tre assessori lasciano |
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.:Inviato Martedì, 21 maggio 2002 @ 13:01:46 da titiro |
Luciani, Pasqualucci e Diacetti, tutti di Forza Italia, si sono dimessi
Precipita la situazione politica di Guidonia. Ieri pomeriggio tre assessori della giunta, tutti appartenenti al partito di Forza Italia, hanno dato le dimissioni, inviando una lettera al primo cittadino Stefano Sassano e per conoscenza al segretario generale Domenico Gullace. A dare l'addio alla squadra di centro destra sono stati Leonardo Luciani, con delega al settore Servizi alla Persona, Antonio Pasqualucci, dei Lavori pubblici, e Roberto Diacetti, a capo dell'assessorato al Bilancio e alle Finanze.
Da tempo Forza Italia aveva lamentato forti dissonanze con il resto della maggioranza, rivendicando anche un ruolo più incisivo all'interno della Casa della Libertà. «La situazione politico amministrativa determinatasi nel corso di questi ultimi mesi - così hanno motivato la loro decisione i tre amministratori - ci ha indotto a riflettere sull'opportunità di proseguire l'esperienza di Governo». La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il ricorso alla seconda convocazione del Consiglio comunale per l'approvazione del bilancio e del Prusst (Programma di riqualificazione urbanistica per lo sviluppo sostenibile) della Tiburtina). Quest’ultimo è passato nell'assemblea cittadina soltanto domenica sera: la scadenza era prevista per ieri. «Inoltre - aggiungono - il reiterato affidamento di incarichi dirigenziali ad interim, il ricorso al regime di proroga di importanti contratti, come quello con l'Acea e la Tesoreria, costituiscono preoccupanti segnali di una crisi politica e amministrativa che si sta trascinando senza soluzione».
«Mi riserbo di operare ogni debita verifica e di assumere ogni conseguente decisione», dice il sindaco Stefano Sassano, il quale definisce pretestuose le motivazioni poste a fondamento delle dimissioni, pur convenendo sulla esistenza di problematiche all'interno della maggioranza politica. «Gli stessi dimissionari - aggiunge - avrebbero dovuto nella maggior parte dei casi esercitare quel potere di indirizzo e controllo che la legge demanda loro».
(da Il Messaggero del 21/05/02)
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