Raid all’Agenzia delle Entrate |
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.:Inviato Martedì, 23 aprile 2002 @ 16:07:11 da titiro |
Tivoli, incursione notturna nell’archivio: mistero sugli obiettivi. Non si sa se è stato portato via qualcosa. L’ipotesi è quella di un furto su commissione di un documento «che scotta»Per entrare hanno scardinato una finestra, l'unica senza sbarre di ferro al piano interrato. Poi, una volta nell'archivio hanno rovistato in faldoni e documenti vecchi di anni. Forse non hanno portato via nulla - gli accertamenti sono ancora in corso - ma rimane il mistero di quale fosse l'obiettivo dei ladri che durante l'ultimo fine settimana, per la quarta volta in poco più di tre anni, sono entrati nell'Agenzia delle Entrate di via Tiburtina a Tivoli. I poliziotti del commissariato che indagano sull'ultimo, strano blitz un'ipotesi però ce l'hanno. Ed è quella di un furto su commissione, magari di un solo documento «che scotta» che la banda ha sottratto in uno degli uffici. E poi, per sviare le indagini, sono stati messi a soqquadro una decina di faldoni custoditi nell'archivio storico della sede finanziaria tiburtina dove, dal luglio 1998, sono stati trasferiti in un solo edificio gli uffici del Registro, delle Imposte dirette e dell'Iva.
Ad accorgersi che i soliti ignoti avevano colpito ancora sono state le donne delle pulizie. Ieri mattina sono scese in archivio per prendere scope e detersivi, hanno visto la finestra rotta ed hanno chiamato i direttore, Silvano Molinari, il quale degli strani furti nei suoi uffici - dove vengono depositati gli atti finanziari, giuridici e gli accertamenti fiscali di 44 comuni per un totale di oltre 200 mila utenti - davvero non ne può più. «Non abbiamo - dice - alcun sistema di allarme se non le grate alle finestre e sinceramente non capisco che cosa cercassero i ladri. I valori bollati, ad esempio, fin dal primo furto li buchiamo e non possono essere riciclati. Di certo anche questa volta non verrà ritardata nè bloccata alcuna pratica e gli uffici anche oggi (ieri per chi legge, n.d.r.) hanno funzionato regolarmente. Una verifica completa è ancora in atto, ma nell'archivio vengono depositati documenti che non servono più a nulla, come i contratti di locazione che risalgono a dieci, venti anni fa. Si tratta di materiale senza valore».
Non è ancora chiaro se i componenti della banda dal deposito siano saliti fino al piano superiore, dove ci sono gli sportelli delle imposte dirette, dei rimborsi e l'ufficio del Registro, in cui vengono depositati anche tutti i fascicoli degli atti giudiziari. I computer degli impiegati non sono stati, almeno all'apparenza, nè toccati, nè manomessi. Esattamente come le altre volte. Quando i ladri avevano solo rovistato tra le carte e rubato alcuni faldoni.
(da Il Messaggero del 23/04/02)
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