In una casa di cura l'uomo che buttò la moglie nel fiume |
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.:Inviato Lunedì, 22 aprile 2002 @ 10:18:35 da titiro |
Tivoli, ordinanza del magistrato
L'uomo accusato di tentato omicidio per aver gettato la moglie nell'Aniene, verrà curato in una clinica psichiatrica. E' quanto ha disposto ieri il giudice del Tribunale di Tivoli durante la prima udienza che ha visto sul banco degli imputati Luciano Bendetti, 32 anni. Il meccanico di Villanova di Guidonia era stato arrestato mercoledì dagli agenti del commissariato di Tivoli arrivati in soccorso della coppia che era stata notata prima litigare e poi precipitare dalla balaustra romana di Ponte Lucano. Il giudice, dopo la convalida dell'arresto, ha di fatto accolto la richiesta dell'avvocato difensore di Luciano Benedetti, che in attesa del processo aveva chiesto di essere ospitato in una struttura psichiatrica, in quanto sofferente di una sindrome depressiva.
«Mio marito ha cercato solo di salvarmi, io ero scivolata nell'acqua - ripeteva ieri la moglie dell'uomo fuori l'aula delle udienze - lo stanno trattando come un criminale, ma lui non ha fatto nulla». La donna, 25 anni, è stata denunciata per favoreggiamento, ma non abbandona il suo uomo. Ha negato di essere stata prima scaraventata in acqua dal marito e poi spinta giù per non farla respirare. E' invece questa la tesi degli investigatori, che hanno ricostruito i fatti anche attraverso la testimonianza del primo soccorritore della coppia. Anche lui ieri mattina è stata ascoltato dal giudice, ed ha confermato quanto aveva già raccontato subito dopo aver salvato Luciano Benedetti e la moglie dall'acqua gelida dell'Aniene.
(da Il Messaggero del 20/04/02)
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