Rapinate mentre vanno a scuola |
|
.:Inviato Mercoledì, 10 aprile 2002 @ 21:48:45 da titiro |
Guidonia, tre diciassettenni aggredite da due giovani e una ragazza. Sono state fermate intorno alle 7,30 e, sotto la minaccia di una pistola, costrette a consegnare le borse.
Momenti di terrore per tre studentesse di Guidonia che ieri mattina sono state rapinate da tre giovani armati di pistola un momento prima di entrare a scuola. Il fatto è successo intorno alle 7,30. Le tre ragazzine, tutte diciassettenni, stavano percorrendo via Gian Lorenzo Bernini, località Pichini, nei pressi delle cementerie della città.
Come tutte le mattine, fra una chiacchiera e l'altra, andavano a prendere l'autobus che le avrebbe portate a scuola. Qualche fermata e poi l'arrivo all'istituto di ragioneria, a Guidonia.
E qui inizia la brutta avventura. Una Golf grigio scuro si accosta al gruppetto. A bordo, due giovani e una ragazza. In un primo momento le tre minorenni pensando che si tratti di compagni di scuola, e senza sospettare nulla scambiano anche qualche parola con loro che continuano a retare in auto. A rassicurarle è soprattutto la presenza della ragazza, che fisicamente dimostra più o meno la loro età.
Stranamente però il tono della conversazione diventa più duro, le parole dei tre in auto diventano sempre più pesanti, le ragazze cominciano a sentirsi a disagio.
All'improvviso, dalla Golf scende uno dei due ragazzi impugnando una pistola - una semiautomatica si saprà successivamente dai rilievi effettuati dalla polizia - contro il volto di una delle studentesse, intimandole diconsegnare cellulari, zaini e soldi.
Una rapina in piena regola. «Dateci tutto quello che avete» grida il ragazzo , sempre impugnando l’arma. Le ragazze terrorizzate lasciano cadere le borse a terra affinché il rapinatore possa prenderle. Soltanto una delle vittime reagisce, istintivamente tenta di riafferrare la borsa, cercando di allontanarsi a piedi per sfuggire ai malviventi. Ma viene subito bloccata dal conducente dell'auto che, sceso come una furia, minaccia pesantemente anche lei. La scaraventa a terra e le prende lo zaino. Alle ragazze non resta che consegnare tutto.
Il rapinatore risale quindi alla guida della macchina ed a velocità elevata i tre si danno alla fuga in direzione della Capitale. Il bottino è scarso. Il tempo di riprendersi e raccontano la vicenda ai familiari e accompagnate da loro sporgono denuncia al posto di polizia di Guidonia.
Dal Commissariato di Tivoli partono le volanti che perlustrano tutto il territorio, soprattutto le arterie principali della città. I poliziotti lavorano a ritmo serrato per tutto il pomeriggio. Sentono le tre vittime che, in base a quello che ricordano, danno una descrizione fisica dei tre giovani. Gli inquirenti riescono a scoprire un dettaglio importante che sembra li abbia messi sulla strada degli autori del fatto. Il modo in cui è stata messa a segno la rapina, infatti, pare che sia identica a quella seguita in altri casi. Al setaccio, oltre una decina di denuncie presentate da giovani donne che sarebbero rimaste vittime di rapine effetuate allo stesso modo. Secondo gli investigatori, che hanno continuato la tecnica usata in questi casi sarebbe troppo simile per escludere che si tratti di malviventi diversi.
(da Il Messaggero del 10/04/02)
|
| |
Gradimento Articolo
|
Media del Punteggio: 0 Voti: 0
|
|