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A Vernasca, in provincia di Piacenza, comitati e cittadini scenderanno in corteo domenica 24 maggio contro la Buzzi Unicem, ditta leader nella produzione di cemento e calcestruzzi, che ha chiesto il via libera per poter utilizzare nel suo forno 60mila tonnellate all'anno di CarboNext, nome tecnico per indicare i rifiuti trasformati in prodotti da poter bruciare al posto dei derivati del petrolio.
I rischi riguarderanno tutta la zona, da Vernasca passando per Morfasso, Lugagnano e Fiorenzuola. Il cementificio ha inquinato negli anni e ora questo progetto tende ad aggravare...
... certi parametri. I rifiuti, non trattati più come tali, possono essere utilizzati come combustibile. Questo escamotage legislativo permette di utilizzare un prodotto con costi inferiori ai derivati del petrolio ma che sfugge alla normativa sui rifiuti e fa registrare un aumento di emissioni di metalli pesanti e diossine.
Con l'arroganza di chi si sente protetto da politici asserviti ai loro interessi (la ex ministra Fornero, che fa parte del consiglio d'amministrazione della Buzzi, votò con il governo Monti il decreto Clini che dava il via libera a questa operazione) questi cosiddetti Im/prenditori continuano la loro opera di rapina del territorio devastando ambiente, diritti, salute e cittadini per poter fare sempre più profitti da dividersi tra pochi sulla pelle di tutti.
A Guidonia come a Vernasca come nella Terra dei Fuochi come il Val Susa e ovunque si manifesti questa arroganza la popolazione sta prendendo coscienza che uniti si può difendere il diritto di tutti ad un migliore futuro per noi e per i nostri figli.
Per questo che il CRA, promotore della manifestazione dello scorso 9 maggio proprio contro il locale cementificio Buzzi, esprime la propria vicinanza alle popolazioni di Vernasca e della Valdarda in lotta contro lo stesso pericolo.
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News a cura di: Comitato Risanamento Ambientale
Automated News by. A.L.