Ospedale di Tivoli: rubate le cose della moglie morta. |
|
.:Inviato Sabato, 24 novembre 2001 @ 12:12:56 da titiro |
Un uomo denuncia dopo un mese.Per oltre un mese ha atteso che gli restituissero gli effetti personali della moglie morta nell'ospedale di
Tivoli. «Sperando - dice Luciano Meloni, 65 anni - che chi si era appropriato di quelle povere cose
scomparse mentre io accompagnavo mia moglie dal reparto di ortopedia a rianimazione trovasse il modo di
farmele riavere. Sono oggetti che valgono pochissimo, mentre per me hanno un grande significato affettivo».
Ma degli asciugamani, gli occhiali, un tutore di ferro, un carica cellulare ed un materassino penumatico
usati dalla donna mentre era in vita si sono perse le tracce. E Luciano Meloni ieri mattina ha sporto
denuncia per furto al posto di polizia del pronto soccorso.
Si tratta solo dell'ennesima "sparizione" che avviene nel nosocomio tiburtino, dove le mani di velluto sono
sempre all'erta. E dove quasi quotidianamente si registrano da anni piccoli e grandi furti, tutti documentati
in un sostanzioso fascicolo custodito in commissariato. Nel mirino dei malviventi ci sono finiti un po’ tutti:
primari, pazienti e perfino le donne delle pulizie. Gli Arsenio Lupin del San Giovanni Evangelista si
attaccano a tutto: dal cellulare sparito dalla scrivania del responsabile del reparto di chirurgia della mano
alle divise ed ai cappotti degli infermieri e degli equipaggi del 118, dai portafogli dei pazienti fino a
macchinari specialistici ancora imballati. E tempo fa sono scomparsi addirittura una decina di telefoni fissi
nuovi di zecca. «Questo più che un ospedale - denuncia un vigilante - è un porto di mare: ci sono troppi
varchi incostuditi. Rubare e scappare è un gioco da ragazzi».
|
| |
Gradimento Articolo
|
Media del Punteggio: 0 Voti: 0
|
|