Fabrizio non ce l’ha fatta. |
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.:Inviato Lunedì, 18 marzo 2002 @ 13:31:18 da titiro |
Alle tre e trenta, nonostante il disperato intervento chirurgico a cui i medici lo hanno sottoposto, dopo il drammatico incidente in cui era rimasto coinvolto, a Tivoli, insieme all’amico Francesco Morelli, anche il suo cuore ha cessato di battere. Hanno tentato di tutto i medici dell’ospedale San Giovanni Evangelista per strapparlo alla morte ma le sue condizioni erano apparse, già al momento dell’arrivo al pronto soccorso, disperate.
L’amico Francesco era deceduto ancora prima, né per lui era valsa la richiesta di una eliambulanza per portarlo ad un centro più attrezzato. Una vita legata a doppio filo quella dei due ragazzi che abitando a pochi isolati l’uno dall’altro, insieme alle rispettive famiglie e che erano considerati e si consideravano amici per la pelle. Stesse passioni per le moto, Francesco possedeva una Harley Davdson, quella con cui sabato pomeriggio stavano cercando di raggiungere, probabilmente, un gruppo d’amici all’Alberone, il punto di ritrovo e di appuntamento dei giovani, a Tivoli, stesso sorriso solare, stessa simpatia ed a volte anche impegnati nella stessa azienda di lavorazione del travertino di Paolo Morelli, padre di Francesco. Insieme nella vita ed ora anche in questo viaggio che li ha strappati all’amore delle famiglie.
Francesco, oltre al padre già amministratore locale a Guidonia e politico in vista con il quale lavorava nell’ azienda di famiglia ed alla madre, dipendente comunale nella circoscrizione di Villanova, ha una sorella di cui si sentiva il paladino protettore. Fabrizio D’Ambrogio, che con il fratello più piccolo può considerarsi coetaneo, era figlio invece di un sottufficiale dei carabinieri che presta servizio al comando generale dell’Arma.
(da Il Tempo del 18/03/02)
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