Martellona, accordo contestato |
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.:Inviato Domenica, 17 marzo 2002 @ 18:41:41 da titiro |
Guidonia: garantita l’occupazione, ma i lavoratori non si fidano. Intesa fra la Regione e la nuova gestione dell’ex psichiatrico. Alcuni servizi con 78 dipendenti passano a ditte esterne
«L’accordo preso con la nuova gestione dell'Istituto ospedaliero Santa Maria Immacolata di Guidonia sarà rispettato in tutti i suoi aspetti». Con queste parole l’assessore alla sanità della Regione Vincenzo Maria Saraceni, rassicura il personale dell’ex ospedale psichiatrico "Martellona" garantendo che per loro nulla cambierà con il passaggio della gestione ai nuovi proprietari della struttura. Mantenimento dei livelli occupazionali, quindi riqualificazione per ristrutturazione: in una sola parola una grande trasformazione dell’ex ospedale di Guidonia. Sono i punti fondamentali dell’accordo sottoscritto tra la Regione Lazio e l’Italian Hospital Group, i nuovi gestori dell’istituto ospedaliero. L’intesa prevede - ed è questo sicuramente uno dei punti fondamentali dell’accordo - la difesa integrale dei livelli occupazionali: il personale, attualmente impiegato nel nosocomio verrà interamente utilizzato e riqualificato con adeguati interventi di formazione.
Una parte dei lavoratori, 78 per la precisione, molto probabilmente verrà affidata a ditte esterne, appaltatrici di servizi, mentre la riconversione dell’istituto comporterà l’attivazione di nuovi servizi per la popolazione nell’ambito della tradizionale vocazione della struttura. Nasceranno quindi laboratori di neurologia, di unità operative correlate all’alcool ed ai disturbi alimentari, nonché saranno attivati laboratori di analisi, di radiologia e neurologia, un centro analisi e un altro per la cura del morbo di Alzheimer. Contro l’intesa, sindacalisti e lavoratori: essere destinati all’esterno non piace a nessuno. I primi accusano la Regione Lazio dei essere venuta meno agli accordi precedentemente presi con l’organizzazioni sindacali. Per i lavoratori rappresenta una scarsa garanzia per il loro futuro. «Siamo stati sempre contrari a questo tipo di azione - polemizza Sabino Venezia, della Rdb Federazione Sanità Lazio - perché comporta una precarietà del rapporto di lavoro. Come è stato detto nei numerosi incontri con i rappresentanti regionali, ma evidentemente la nostra posizione non è stata presa in considerazione».
L’assessore regionale Saraceni replica: «Anche i lavoratori che eventualmente dovessero passare alle dipendenze di ditte esterne avranno le garanzie del mantenimento della stessa qualifica professionale, dello stesso livello salariale e la certezza del reintegro nell’Istituto Santa Maria Immacolata, nel caso di interruzione del rapporto con la società di servizi». Sulla vicenda interviene anche il presidente della Regione Lazio, Francesco Storace, che sottolinea le garanzie e la tutela prestata dall’assessore Saraceni ai lavoratori. Evidentemente questo non basta e l’altro ieri sera i lavoratori hanno protestato nel Consiglio comunale di Guidonia chiedendo una presa di posizione alle forze politiche.
«E’ una situazione estremamente precaria - dice Alfredo Maceratesi, sicuro di essere trasferito alle dipendenze di altre ditte perché - le società appaltatrici non offrono alcuna stabilità e sicurezza di prosecuzione di rapporto di lavoro e in un futuro non molto lontano tutti noi potremmo trovarci disoccupati».
Intanto un ordine del giorno del Consiglio comunale invita l’Italian Hospital Group a rispettare gli accordi presi con la Regione Lazio e cioè a garantire senza alcuna modifica sostanziale i livelli occupazionali attualmente esistenti all’interno della struttura.
(da Il Messaggero del 17/03/02)
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