Rivolta contro il poligono |
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.:Inviato Martedì, 12 marzo 2002 @ 13:54:02 da titiro |
GUIDONIA I residenti presentano una denuncia e la Procura apre un’inchiesta. Gli abitanti di Albuccione: «Troppo rumore. Non se ne può più»
«Alla fine, il rumore dello scoppio delle pallottole e della cartucce ti entra talmente dentro nel cervello che anche il più piccolo rumore diventa prima di tutto uno sparo. E se il rumore, d'inverno arriva più attutito, per le finestre chiuse, si può immaginare cosa succede l'estate o a primavera quando tutto è spalancato». E che il limite di sopportazione di una situazione che tira avanti da tempo sia arrivato al capolinea è scritto, nero su bianco, in una denuncia esposto che un centinaio di cittadini hanno presentato ai carabinieri. Una denuncia a cui sono seguiti controlli, da parte dei carabinieri, con funzionari della ASL ed il gruppo del Noe mentre una inchiesta è stata aperta dalla procura di Roma, sul poligono di tiro che si trova nel territorio del comune di San Vittorino.
Un’attività, quella del poligono, aperta dalle otto della mattina fino alle nove di sera, come hanno denunciato i cittadini, che sta facendo saltare i nervi agli abitanti del popoloso quartiere di Albuccione ed anche a quelli di Setteville, in particolare nell'area industriale di Santa Sinforosa. Delle presunte irregolarità, comunque, come esposto dai cittadini, ancora nessun riscontro perchè dopo i controlli sul campo continua l'esame delle circostanze e dei rilievi effettuati. Certo i cittadini che ora vengono sentiti dai carabinieri di Bagni di Tivoli sembrano essere tutti concordi nella versione dei fatti e su quanto hanno dichiarato nell'esposto ma per il momento, più che continuare a registrare testimonianze e qualche animo esacerbato da una situazione pesante non si può andare avanti. «Molti sono intenzionati ad avanzare - ci riferisce un consigliere comunale di Guidonia- la richiesta di lesioni colpose e comunque ad evidenziare uno stato nocivo per la salute». Basta comunque fare un giro per questi quartieri, delle vere e proprie città, per toccare con mano lo stato d'animo della gente. «Non siamo impazziti ma questo rumore continuo ci fà diventare pazzi» dice una signora mentre sale in macchina davanti ad un supermercato e sembra che abbia un tic nervoso perchè salta in continuazione al rumore, che arriva, di ogni sparo.
«Io preferisco mettere le cuffie ed ascoltare musica» racconta ancora un giovane sui 15 anni, zaino in spalla, immancabili auricolari e lettore di compact disk che per la verità la musica forse la ascolterebbe lo stesso a tutto volume, indipendentemente dai rumori intorno da coprire. Ad associarsi alla protesta anche i negozianti che con i loro esercizi sono più vicini alle zone di "miglior ascolto" e che temono di perdere quei clienti che non hanno alcuna intenzione di andare incontro ad una migliore acustica degli spari mentre acquistano salumi, formaggi, verdure ed anche tutti gli altri generi.
(da Il Tempo del 12/03/02)
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