Marito-padrone condannato |
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.:Inviato Giovedì, 07 marzo 2002 @ 17:39:57 da titiro |
Marcellina: picchia e rapina la moglie, poi minaccia anche la figlia. Ennesimo episodio in una storia di maltrattamenti e violenza in un matrimonio. L’uomo arrestato è già tornato in libertà.
Una storia di maltrattamenti e violenza lunga vent'anni di matrimonio. Corredati da una sfilza di denunce contro un marito-padrone. Due giorni fa l'ultimo episodio: Pietro Tozzi, 45 anni, di Marcellina, per gelosia ha rapinato e malmenato la moglie, le ha bruciato tutti i vestiti e ha minacciato la figlia che per scappare dalle ire del padre si è lanciata fuori la finestra fratturandosi una caviglia. Infine è stato arrestato dagli uomini del commissariato. Ma è già tornato in libertà: nel processo per direttissima che si è tenuto ieri mattina al Tribunale di Tivoli è stato condannato a dieci mesi e venti giorni di reclusione con la pena sospesa per i reati di maltrattamenti in famiglia ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni. E' libero a tutti gli effetti. Ed è già tornato a casa.
Dopo la sentenza la moglie e la figlia diciannovenne si sono rifugiate presso alcuni amici. Lontano dall'appartamento, appena fuori il paese, dove spesso nel corso degli anni sono dovuti intervenire carabinieri e polizia per le continue liti in famiglia, e dalle botte e le minacce che l'uomo, disoccupato con un lavoro saltuario come manovale, riservava alla sua donna.
Lei, la vittima, è terrorizzata. Ieri mattina è stata convocata come parte lesa nel processo. Ha ancora sul viso i segni dei pugni del marito: secondo i medici del pronto soccorso guarirà in dieci giorni. «Vi prego, lasciatemi stare» dice con un filo di voce. Poi scoppia a piangere.
L'ultimo episodio di violenza si è scatenato dopo un inseguimento che Tozzi aveva organizzato per "controllare" sua moglie, colpevole di andare a lavorare in un grande supermercato. E quando la donna, che stava tornando a Marcellina in macchina, ha ricevuto una telefonata sul cellulare si è scatenato il putiferio. Il marito è sceso dalla sua auto ed ha cominciato a colpirla con pugni e calci. Poi le ha tolto le chiavi dal cruscotto e le ha preso il cellulare e la borsa. Lei è riuscita a raggiungere a piedi un telefono ed ha pregato la figlia di portarla presso dei parenti. E quando la ragazza è tornata a casa per prendere alcuni vestiti della madre l’uomo era già lì. Intento a bruciare tutti gli abiti della donna. Si è scagliato anche contro la ragazza che per mettersi in salvo si è lanciata da una finestra dell'appartamento al primo piano. Ma è caduta male e si è fratturata un piede.
Le indagini dei poliziotti di Tivoli, coordinati dal vicequestore Massimo Zanni, sono scattate subito. L'altro ieri, dopo alcune ore di ricerche, Tozzi è stato rintracciato sulla via Maremmana, mentre stava tornando tranquillamente a casa con la sua auto. Agli agenti che gli contestavano una sfilza di reati - violenza privata e maltrattamenti in famiglia, percosse ed ingiurie, a cui si sono aggiunte le denunce per danneggiamenti e rapina - ha detto candidamente: «Non so niente. Perchè, cosa è successo?».
(Il Messaggero del 07/03/02)
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