Ospedali, Tivoli contro il piano Asl |
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.:Inviato Martedì, 26 febbraio 2002 @ 13:43:17 da titiro |
L’ipotesi di riorganizzazione dei presidi sanitari scatena un mare di polemiche. Colleferro sarà potenziato. Il sindaco Vincenzi: «Dirottati altrove i fondi per il nostro nosocomio»
Aumenta la fuga dagli ospedali della Asl G. La mobilità passiva, costituita dai pazienti che si sono rivolti ad altre strutture, nel 2000 è costata quasi 196 miliardi con un incremento rispetto all'anno precedente di 33 miliardi. E nell'area di Tivoli, Guidonia e Monterotondo, dove risiede oltre il 60 per cento della popolazione, sono disponibili meno della metà dei posti letto dell'Azienda. La situazione più difficile è proprio a Tivoli e Guidonia, dove ogni mille abitanti l'offerta è meno di due posti (1,9) contro il 4 per mille previsto dalla legge.
E' un panorama "critico" quello tracciato dalla bozza di riassetto della rete ospadaliera aziendale secondo lo studio effettuato da una commissione di dirigenti della Asl G. Ma nonostante sia ancora solo una bozza il piano di riorganizzazione del sistema sanitario composto dagli otto presidi nel territorio ha già scatenato un mare di polemiche. Ad esempio per il San Giovanni Evangelista di Tivoli i 272 posti letto esistenti (compreso il day hospital) aumenterebbero solo di una ventina di unità. Mentre a Colleferro ai 180 attuali se ne potrebbero aggiungere un altro centinaio. E proprio all'ospedale "Parodi Delfino", secondo il progetto, dovrà essere istallato un nuovo Dea, il dipartimento di urgenza finora esistente solo a Tivoli. Una prospettiva contro la quale il sindaco di Tivoli, Marco Vincenzi, promette battaglia: «Difenderemo il nostro ospedale, siamo preoccupati ed arrabbiati e denunciamo che esiste una precisa volontà politica determinata dagli indirizzi regionali. Nessuno ha dimenticato che i fondi destinati a Tivoli sono stati dirottati verso altre strutture, non si sa se verranno mai ultimati i lavori per la costruzione della nuova ala. E mentre si attuano decisioni "discutibili" sulle professionalità indirizzate al San Giovanni Evangelista c'è inerzia e manca qualsiasi confronto per una situazione ormai allo sbando. Tre mesi fa ho chiesto un incontro con il commissario della Asl, il presidente della Conferenza dei sindaci e l'assessorato regionale alla Sanità. Non è successo nulla».
Dalla direzione della Asl G precisano che la bozza di riassetto aziendale è un documento interno e non ancora esaminato dal commissario straordinario Antonio Palumbo. «Costituisce - recita un comunicato - solo un atto propedeutico di un iter che impone il coinvolgimento della dirigenza aziendale, degli operatori e delle organizzazioni sindacali, prima dell'adozione del provvedimento e del conseguente esame della Conferenza dei sindaci».
Ed a denunciare lo stato di crisi sanitaria nel territorio ieri ci hanno pensato anche i 180 dipendenti della clinica psichiatrica convenzionata "Colle Cesarano", che hanno manifestato davanti alla struttura privata che ospita 200 pazienti. Chiedono l'intervento della Regione e la riorganizzazione attesa da cinque anni «Temiamo per il nostro futuro - commenta il delegato Cisl Angelo Mari - per la volontà della società proprietaria di risparmiare sul personale».
(da Il Messaggero del 26/02/02)
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