Controlli nelle cave: trovate molte situazioni a rischio |
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.:Inviato Mercoledì, 13 febbraio 2002 @ 16:21:22 da titiro |
Controlli a tutto campo nelle cave di travertino di Tivoli e Guidonia, mentre accuse e polemiche continuano a susseguirsi dopo il tragico incidente avvenuto in una cava di Villalba la scorsa settimana. Polemiche di cui si è avuta una forte eco, ieri mattina, anche nell’audizione della commissione regionale sul problema della sicurezza e la prevenzione suoi luoghi di lavoro, alla quale hanno partecipato le rappresentanze di Cgil, Cisl, Uil e la Asl. «La Regione è in ritardo sull'approvazione del piano sulle attività estrattive - ha dichiarato in particolare il consigliere diessino Carlo Lucherini - I Ds chiedono che la Giunta faccia pressione sui Comuni di Guidonia e Tivoli per l'immediata approvazione del piano stralcio sul travertino».
Le ispezioni e controlli di ieri - sollecitati dall'assessore alle attività produttive Saponaro - sono stati eseguiti dalla polizia mineraria, in collaborazione con i volontari della Protezione civile di Guidonia. Diverse infrazioni sono state rilevate sul piano della prevenzione e sicurezza, ma non risultano provvedimenti di chiusura d’ufficio: solo sanzioni amministrative. Ma anche sulle ispezioni c’è polemica: «Le garanzie offerte da Saponaro sull'aumento degli ispettori di polizia mineraria - dicono i gruppi di opposizione alla Pisana - sono del tutto insufficienti. La vera questione è che la vigilanza sulle cave deve passare alle Asl, così come ha fatto la Toscana».
GLI IMPRENDITORI:
Un duro attacco alla Regione e alle amministrazioni comunali di Tivoli e Guidonia arriva anche dal “Settore del travertino tiburtino", a sua volta nel mirino di accuse lanciate da sindacati e istituzioni. Non ci stanno al ruolo di imputato e ci tengono a sottolineare che da sempre il settore si regge sulle proprie gambe.
«Chiediamoci perché - dice Filippo Lippiello, Presidente del Centro per la valorizzazione del travertino - non è ancora esecutivo il protocollo d'intesa promosso dall'organismo paritetico territoriale e dall'Ispettorato del lavoro e perché tutte le iniziative destinate al miglioramento della prevenzione infortunistica provengono quasi esclusivamente dalle associazioni imprenditoriali o dai sindacati di categoria».
(da Il Messaggero del 13/02/02)
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