... e dopo Che Fine Hanno Fatto @ Guidonia ... non finisce qui ...
.:Inviato Lunedì, 13 settembre 2010 @ 22:11:05 da homotenuis
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da www.romaest.it
musica, carabinieri e (l’indiscrezione) telefonate politiche (di un consigliere comunale) finisce la manifestazione di Alternata
Solidarietà. Diritti. Memoria. Cultura. Sono questi i valori che la cooperativa Alternata tentava di rintracciare nei quattro giorni di eventi della manifestazione
“Che fine hanno fatto?”, conclusa sabato sera. Una manifestazione
riuscita, ma che ha lasciato decisamente un bel po’ di amaro in bocca ai
ragazzi che hanno organizzato, che hanno già ingoiato bocconi amari con
la chiusura del SiloSò – unico centro di aggregazione giovanile della
città – per un anno e più. Motivi gravissimi: c’era un bagno – per i
disabili – in un garage. E quindi giustamente, nella città che fa
dell’abusivismo edilizio il suo credo, è stata predisposta la chiusura.
Entriamo nel merito...
Tutti
– giovani o meno giovani – si lamentano che a Guidonia non si fa mai
niente. E che succede quando qualcuno offre iniziative – di cultura,
solidali, di buon livello, che danno spazio alla prevenzione,
all’ambiente, che offrono un servizio macchina gratuito per chi non può
camminare – gratuitamente? Succede che per tutte le sere i ragazzi,
prima al SiloSò, poi all’agriturismo
Carcibove, hanno ricevuto la visita dei carabinieri, i quali avevano
ricevuto le telefonate sdegnate dei cittadini che si lamentavano della
musica troppo alta. Quelle telefonate che questa estate, all’una di
notte, nessuno ha fatto per protestare contro un cantante rap che
gridava oscenità nel parco Caduti di Nassiriya. Quindi: venerdì, giorno
delle Radici Nel Cemento, effettivamente forse l’ora si era fatta tarda,
ma i decibel erano in regola, l’acustica del territorio di Carcibove ha
fatto il resto. E i ragazzi lo hanno riconosciuto, presentadosi in
caserma il giorno dopo con tutte le autorizzazioni in loro possesso, tra
cui il patrocinio del comune. E arriviamo a sabato. Serata che
prevedeva gruppi locali, e i Rattattuju. Che succede? Succede che alle
ore 22 e 30, ritornano i carabinieri, palesemente imbarazzati, che fanno
presenti ai ragazzi di Alternata le lamentele del vicinato. Dopo circa
un ora di dialogo, si arriva alla decisione di abbassare il volume del
concerto: immaginate la scena di una delle responsabili che – voce
normale – di fianco al fonico, comunica ogni 10 minuti di abbassare il
volume. E il fonico sente senza difficoltà quello che lei le comunica:
vuol dire che la musica era molto bassa, quasi da concerto “da camera”.
Il concerto riprende, dopo che molta gente è andata via, con conseguente
danno per la cooperativa, che ha investito mezzi, persone e soldi per
la manifestazione. C’è però un qualcosa di particolarmente sgradevole,
che puzza di odori che pensavamo di non dover più annusare. Il primo che
ci viene al naso è quello del ricino. La voce che è girata nella
manifestazione – qualcuno, fonti certe, si deve essere fatto sfuggire
qualcosa – è che la prima telefonata ai carabinieri – che, a scanso di
equivoci, fanno il loro mestiere, sia chiaro – sia stata quella di un
consigliere comunale. Ed è particolarmente strano, visto che il sindaco
Rubeis ha partecipato all’apertura di “Che fine hanno fatto?”.
per leggere il resto dell'articolo vai su http://www.romaest.it/news/09/2010/che-fine-hanno-fatto-i-valori-non-li-cercate-a-guidonia-tra-musica-carabinieri-e-lindiscrezione-telefonate-politiche-finisce-la-manifestazione-di-alternata-sara-lultima-della-coop-nella/
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