La falda acquifera dei travertini |
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.:Inviato Venerdì, 18 dicembre 2009 @ 14:38:43 da ortodeifrati |
Anche a Tivoli gli effetti del terremoto di L'Aquila
Ci è stato fatto vedere questo grafico (clicca qui per visualizzare) che ci ha colpiti non tanto perché dimostra l'impoverimento continuo della falda acquifera dei travertini, quanto per una coincidenza di data, quella del 6 aprile 2009, data del disastroso terremoto della città di L'Aquila.
Il grafico in questione disegna l'andamento della falda acquifera dei travertini attraverso i rilevamenti che realizza il geologo prof. Paolo Bono del Dipartimento di Scienze della Terra all'Università La Sapienza di Roma, con una decina di sensori, posti in punti strategici del giacimento di travertino, per monitorare l'andamento dei livelli delle acque di falda, allo scopo di dare un contributo scientifico di dati reali alla conoscenza dei noti fenomeni di subsidenza e di impoverimento della falda termale delle Acque Albule. Alla data del 6 Aprile il grafico mostra un abbassamento repentino dei livelli ai laghi della Regina e delle Colonnelle, ed a tutti gli altri sensori.
Questo fatto, messo in relazione al terremoto di L'Aquila, dimostra come una scossa tellurica lontana (avvertita anche solo debolmente a Tivoli e Guidonia) interferisce sul fragile equilibrio di quest'area. L'abbassamento dei livelli - a parere del prof. Bono - è da mettere in relazione alla perdita dei gas profondi (essenzialmente anidride carbonica) che spingono in superficie le acque termali, permettendo ad esse (almeno fino al 2001) di fuoriuscire liberamente, o di poter essere captate in modo sostenibile come avviene attualmente.
La degasificazione del sistema, a lungo andare, può divenire gravemente dannoso per lo sfruttamento della risorsa termale, se non renderlo impossibile, e per questo il monitoraggio dell'Università appare molto opportuno.
Purtroppo però, per carenza di finanziamenti, tutto questo rischia di interrompersi a breve: non si riescono a trovare i fondi per sostituire cinque sensori non funzionanti dai primi di Luglio, malgrado gli sforzi del prof. Bono, che sembra ormai l'unico interessato allo studio di questo ambiente ed alla protezione di questo territorio.
Giovanni Di Nardo (Comitato Promotore del Parco Archeologico Ambientale dell'antica cava romana del Barco, dell'area dei Travertini e delle Acque Albule)
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