Fogne finite, ma non possono funzionare |
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.:Inviato Giovedì, 30 luglio 2009 @ 17:43:36 da ccms |
Completati a spese dei cittadini i lavori per il tratto fognario di via Spagna, i rifiuti organici vengono scaricati ancora a cielo aperto perché mancano i contratti di fornitura per l’energia elettrica necessaria a far funzionare i due impianti di sollevamento.
[ continua... ]Come da delibera 243 del dicembre 2008 i cittadini di via Spagna si sono costruiti a tempo di record 500 metri di fognature comprensivi di due impianti di sollevamento con 12 metri di prevalenza ciascuno, spendendo in totale circa 130 mila euro di tasca propria. Per fare funzionare le pompe sarebbe necessario avere due contratti di fornitura di energia elettrica forniti dall’Enel, uno per ogni pompa, per una spesa complessiva di 1800 euro e che dovrebbero essere sottoscritti dal Comune di Guidonia, proprietario dell’impianto. “Il problema è che il Comune di Guidonia è moroso nei confronti dell’Enel e quindi non si può procedere all’allaccio. Inoltre il Comune, sempre con la delibera 243 si era impegnato a realizzare altri 500 metri di condotta fognaria che non sono stati ancora appaltati, ammesso che lo saranno mai, visto l’andazzo!” afferma il presidente del Comitato Cittadini Marco Simone Setteville Nord. Il bello è che non ci sarebbe stato bisogno di sollevamenti ad energia elettrica se il progetto originario di fogna a caduta fosse stato approvato. Secondo tale progetto infatti, la dorsale fognaria sarebbe dovuta passare nel fosso del Pilo Rotto, dove ora si scarica a cielo aperto. Progetto fra l’altro di gradimento di tutti i proprietari dei terreni su cui sarebbe dovuta passare la condotta, e che ne avrebbero pagato la realizzazione. “Il progetto in realtà è ancora realizzabile in un secondo momento,” continua il presidente, “adesso però è prioritario far funzionare le fogne da noi realizzate per due motivi: primo per non continuare a scaricare a cielo aperto causando problemi di igiene ambientale, e poi per non continuare ad essere soggetti al regime sanzionatorio che ha generato l’attività repressiva da parte degli organi preposti al controllo”. Da tutto ciò trarrà notevole vantaggio l’Acea Ato 2 che sarà chiamata a gestire gli impianti una volta che li avrà acquisiti. La quota per lo scarico in bolletta che pagheranno i residenti che si sono costruiti da soli le fogne andrà a loro. Fonte La voce del Nord Est Romano - Paolo Bartocci
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