
Poco più di due mesi fa a
Guidonia- Montecelio città di ottantamila abitanti alle porte di Roma,
è per dimensioni demografiche la terza città del Lazio, accadde un
gravissimo fatto di cronaca.
In una stradina sterrata ai margini dell’abitato una notte due
fidanzati che si erano appartati in auto furono rapinati, pestati a
sangue, e la ragazza fu anche violentata, da un gruppo di cinque
criminali romeni che nella zona frequentavano alcune baraccopoli e
contavano sull’omertà di alcuni loro connazionali per nascondersi alle
forze dell’ordine.
Successivamente la vendetta, dal sapore chiaramente xenofobo, di molti
giovani italiani portò ad un odio cieco tra le due comunità: i negozi
di altri romeni, immigrati onesti e del tutto estranei ai fatti, furono
dati alle fiamme ed altri cittadini del paese danubiano vennero
aggrediti per il solo fatto della loro cittadinanza.
La settimana scorsa a Sanremo, durante lo svolgimento del Gef, il
sempre più gettonato salone della creatività scolastica che porta nella
città dei fiori ogni anno quasi cinquemila partecipanti, si è
verificato un piccolo miracolo: sia al pomeriggio che nella serata di
giovedì, durante la notte bianca dello studente, gli adolescenti
dell’Istituto tecnico comprensivo “ Leonardo da Vinci” di Guidonia
hanno avuto modo di frequentarsi con i loro coetanei provenienti da
molti istituti e licei della Romania.
Tra di essi erano presenti gli studenti della multietnica Transilvania
e quelli della più povera ed arretrata Moldavia, due delle regioni
storiche di quel paese. In alcuni casi la frequentazione si è evolta in
una vera e propria fraternizzazione.
Tra le molte scuole romene presenti alla manifestazione, ma altrettanto
numerosi erano gli studenti polacchi e slovacchi, ricordiamo le Scuole
Generali ( medie inferiori) di Bistrita Nasaud e Deva, il Liceo Jon
Cuza di Husi, il Liceo Classico C.Negri di Targu Ocna.Come ci hanno
riferito alcuni ragazzi del Leonardo da Vinci è stato per loro un
piacere conoscere ragazzi romeni molto diversi da quelli che in Italia
ci propone l’oleografia ufficiale dettata dai mass- media e cioè quella
di persone molto pericolose e con una spiccata indole criminale.
Sciolto il ghiaccio e vinta la paura i ragazzi laziali hanno iniziato a
comprendere che anche in Romania, paese che tanto ci fa paura, esiste
una maggioranza di persone che ogni giorno si alza per andare al lavoro
o a scuola e che nei gusti e nel modo di vita è europea.
“ Tutto questo è stato possibile grazie a Sanremo, al Gef ed al suo
vulcanico inventore Paolo Alberti”, alla fine ha ammesso un’insegnante
del Leonardo da Vinci.
Unica nota stonata della manifestazione l’annuncio fatto dallo stesso
Alberti in persona di voler abbandonare Sanremo in quanto non si sente
abbastanza supportato dall’amministrazione comunale. Speriamo che a
Palazzo Bellevue qualcuno, in futuro, voglia tenersi stretta questa
singolare manifestazione simbolo di pace e fraternità tra i giovani
europei.