Il pensionato torturato dai naziskin |
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.:Inviato Sabato, 26 gennaio 2002 @ 13:04:28 da titiro |
Valutata la pista dell’aggressione da parte di gruppi estremisti. Interrogate decine di persone. Visita del sindaco a Ciro che ha accettato l’aiuto della Caritas e del Comune.
Migliorano le condizioni di Ciro, il settantunenne aggredito e colpito accanto al suo giaciglio, mercoledì notte, nel centro della città e mentre il capitano Giuliano Palozzo comandante della compagnia dei carabinieri di Tivoli con i suoi uomini sta convocando ed interrogando decine di persone per acquisire tutti i riscontri utili alle indagini, il sindaco di Tivoli, Marco Vincenzi insieme all'assessore ai servizi sociali Giuseppe Tripodi si è recato ieri mattina in ospedale per accertarsi personalmente delle condizioni del pensionato e verificare tutti gli interventi di prima assistenza attivati proprio per l'estremo stato di indigenza dell'uomo.
«Dove sono andati a finire i miei vestiti?» ha risposto Ciro al sindaco Vincenzi che aveva chiesto come si sentisse. E poi su insistenza del primo cittadino si è lasciato sfuggire una promessa: una volta guarito e fuori dall'ospedale non rifiuterà più l'aiuto dei servizi sociali del comune nè quelli della Caritas. La paura, più della voglia di sentirsi libero da tutto e da tutti, ha ora preso il sopravvento e se per il momento ha rimosso immagini, momenti della aggressione e anche materialmente le figure che lo hanno colpito, sono i dolori delle ferite, i postumi dell'intervento e quel letto bianco a ricordargli quanto è successo.
Novità nelle indagini ancora non ce ne sono e comunque gli inquirenti continuano a mantenere il più stretto riserbo anche se sempre più insistente sta avanzando l'ipotesi che vedrebbe il coinvolgimento di gruppi estremisti e se, dal sindaco, è arrivato anche un messaggio chiaro. «Ci addolora che Tivoli, proprio la notte dell'aggressione sia stata tappezzata di manifesti dell'estrema destra. Potrebbero essere due casi isolati. Ma gravi. E ci offendono».
Non solo parole di condanna o manifesti di solidarietà e di condanna che possano, con un sentimento comune, rispondere alla viltà di un gesto violento e gratuito, vengono comunque dall'amministrazione di palazzo San Bernardino ma anche proposte rivolte soprattutto ai giovani. Ragazzi come quelli che potrebbero aver compiuto il raid "punitivo" nei confronti di qualcuno considerato solo un mucchio di stracci, un barbone nel senso più dispregiativo del termine. Un progetto contro l'intolleranza in tutte e venti le scuole del comune, è quanto ha anticipato ieri l'assessore Tripodi, che dia il via ad un dibattito, partendo dal caso, per sensibilizzare i giovani intanto sul rispetto degli altri e poi porti gli stessi ragazzi a riflettere sulla complessità degli esseri umani. Non per fare filosofia o demagogia ma perchè la sensibilità dei giovani certamente potrà indicare una strada da percorrere ma anche un cammino per crescere come uomini all'interno di una società democratica e civile. Ed una risposta forte per isolare i violenti è scattata anche tra i cittadini che non solo hanno voluto informarsi delle condizioni dell'aggredito ma hanno espresso anche pubblicamente una dura condanna nei confronti di un episodio che non trova logica alcuna in questa città.
(da Il Tempo del 26/01/02)
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