Torna ubriaco e massacra di botte la moglie |
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.:Inviato Martedì, 15 gennaio 2002 @ 14:37:53 da titiro |
TIVOLI Ennesima lite nella famiglia che sopravvive con tre figli in una soffitta in condizioni disastrose. I vicini sentono le grida e avvertono la polizia. La moglie lo scusa: «È buono, la colpa è del vino»L'alberello di Natale e la capanna con Giuseppe, Maria ed il bambinello su quel trave che
attraversa la stanza divisa in due, tutta la loro casa, è ancora lì, in quell'abbaino in via del Colle, nel centro
medievale della città. La pace, passate le feste, è invece miseramente naufragata e ieri, prima la polizia e
poi vigili urbani e le assistenti sociali, sono dovuti intervenire di nuovo in aiuto di Giuseppina mentre il marito
è stato denunciato per percosse.
Continua però a giustificarlo la donna che, nonostante i segni evidenti sul volto ed il corpo dolorante, non
vuole arrendersi al fatto che la condizione miserevole in cui versa la sua famiglia è anche dovuta ad un
marito che passa molto tempo al bar, tanto che a casa non riesce a portare soldi per sopravvivere, ma
soltanto violenza. Con un recente provvedimento il tribunale dei minori aveva tolto al genitore la patria
potestà, invitando i servizi sociali del Comune ad aiutarli nella ricerca di una più dignitosa sistemazione
abitativa.
Quando eravamo saliti, poco prima di Natale, fino al sottotetto in cui la giovane donna vive con i tre figli,
avevamo trovato solo una sedia per quattro persone ed un letto a due piazze ed uno singolo per dormirvi in
cinque.
Ora, almeno le sedie, grazie alla sezione tiburtina della Croce Rossa erano alla fine arrivate e forse anche
delle coperte ed uno scaldabagno insieme ad un pacco di viveri. Ma poi le feste, quelle durante le quali
Giuseppina ci parlava di voler preparare un piatto di pasta e dell'abbacchio per il pranzo di Natale sono
forse passate troppo in fretta. Ci chiedevamo dove la povera madre avrebbe trovato i soldi per mettere
insieme quel pranzo di festa, in quanto sopravvive solo grazie ad un sussidio del Comune e ad una piccola
cifra che le viene corrisposta per un handicap ad un occhio.
E dal lettone dove si sarebbero infilati il 25 dicembre per vedere i cartoni animati «che piacciono tanto ai
bambini» e per scaldarsi, si è tornati all'amara realtà di tutti i giorni e sono tornate le botte.
(da Il Tempo del 15/01/02)
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