AD scrive "

Il governo iracheno deve fare di più per fermare le violenze settarie nel
paese. Condoleezza Rice lo ha detto chiaro in un'intervista a Fox news.
"Siamo stati molto chiari nel dire che non crediamo che abbiano raggiunto
risultati sufficienti e che devono lavorare di piu'" ha detto il segretario di
Stato, mentre davanti ad una Corte militare in Kentucky si consumava un'altra
udienza del processo ai cinque marines che il 12 marzo 2006, a dieci
chilometri da Baghdad, prima sterminarono l'intera famiglia di una ragazzina di
14 anni, quindi violentarono lei, a turno. Poi, prima di andarsene, la finirono
con un colpo alle testa e ne bruciarono il cadavere, cosi' come quello del
padre, della madre, della sorellina.Ieri i giudici militari hanno pronunciato la terza condanna per i fatti
di Mahmudya: 110 anni di carcere nei confronti di Jesse Spielman, 22 anni, uno
dei cinque marine che quel giorno a Mahmudya, dopo una giornata trascorsa tra
whisky e partite a carte, partecipò allo stupro di gruppo e all'omicidio
collettivo. Quella di Spielman è la terza condanna.
A 90 anni di carcere era già stato condannato un suo compagno d'armi, James
Baker, 24 anni, cosi' come a 100 era stato condannato il sergente Paul Cortez.
Tutti per stupro premeditato. In attesa di giudizio ne restano due: il 19/enne
Bryan Howard, 19 anni, e Steven Green, indicato come l'ideatore e soprattutto
l'esecutore materiale della strage.
Steven Green è l'unico dei cinque a non far più parte
dell'esercito. Radiato, sarà giudicato da una corte federale del Kentucky.
Se riconosciuto colpevole, rischia la pena di morte.
(RAINEWS24)
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