La Rieducazione a Venezia |
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.:Inviato Giovedì, 31 agosto 2006 @ 23:16:46 da webmaster |

Un in bocca al lupo ai ragazzi di Amanda Flor da parte di tutti noi. Ecco come e' presentata la notizia Ansa.
Hanno
tutti intorno ai 30 anni, vivono a Villanova di Guidonia (Roma) e
condividono la grande passione per il cinema. Davide Alfonsi,
Alessandro Fusto, Denis Malagnino e Daniele Guerrini del collettivo
Amanda Flor, sono la sorpresa della 21ma Settimana Internazionale della
Critica. 'La rieducazione' l'opera prima che hanno diretto a 8 mani,
costata in tutto 500 euro, sara' l'evento speciale di chiusura della
rassegna, in programma all'interno della Mostra del Cinema di Venezia
(31 agosto - 9 settembre).
Il film racconta la storia di un giovane laureato della provincia
romana, che passa le giornate come volontario in parrocchia. Il padre,
per fargli affrontare le responsabilita' della vita vera, decide di
mandarlo a lavorare in un cantiere edile e gli toglie la casa e i
viveri.
La pellicola, girata in digitale, e' stata realizzata in tre mesi,
grazie al coinvolgimento nella produzione o come attori, a titolo
gratuito di 60 persone.
''Abbiamo recitato anche noi - dicono i registi - tutti tranne
Davide, che proprio non poteva vista la voce da cartone animato che si
ritrova, sarebbe stato adatto solo a un film muto''.
I 500 euro, ha spiegato Alessandro Fusto ''se ne sono andati
soprattutto per i pezzi del computer e per le cassette DV. Il catering
era la madre di Denis, che portava il caffe' sul set''.
Amanda Flor, il collettivo da loro fondato nel 2004, si pone fra i
suoi obiettivi: riuscire a confezionare storie filmate in cui ogni
aspetto della realizzazione sia a cura del collettivo stesso; immergere
totalmente i soggetti nella particolarita' del quotidiano in cui il
collettivo vive; lasciare emergere le particolarita' socio
antropologiche del territorio senza forzare storie e personaggi;
lavorare esclusivamente con quei mezzi che si rivelino veramente
necessari alla realizzazione del progetto.
Tra le fonti d'ispirazione comuni, i quattro giovani cineasti
citano la nouvelle vague, francese e la commedia italiana anni '50.
''La rieducazione' - spiegano - e' la prima parte di una trilogia in
bianco e nero, 'il ciclo dei finti', con cui vogliamo raccontare,
speriamo con una buona dose di ironia, l'ipocrisia che regna nella
nostra societa'''. Al momento i quattro cineasti stanno lavorando sul
secondo capitolo 'Afa'.
Cosa vi ha spinto a imbarcarvi in quest'impresa? ''L'amore
incondizionato per il cinema, che ci ha spinto anche a imprese improbe
come vederci di seguito 'Novecento atto I e II'' dice Fusto, ma ''anche
e soprattutto la voglia di sconfiggere noia - aggiunge con un sorriso
Alfonsi - la voglia di superare l'inverno a Villanova''.
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la repubblica Mediazone
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