Valle dell'Aniene: emergenza-terremoto. |
|
.:Inviato Giovedì, 03 gennaio 2002 @ 12:50:57 da titiro |
Dopo due anni segnati dall'emergenza-terremoto, i trentuno comuni della Valle dell'Aniene stanno per dotarsi dell'ufficio unico del Servizio di Protezione Civile.Avendo, per ultimo, il sisma appesantito il ticchettio dell'orologio nel conto alla rovescia di fine anno con una serie di quattro rintocchi tellurici nel pomeriggio di San Silvestro (scosse del secondo e terzo grado della scala Mercalli dalle 17 e 22 alle 19 e 05 con epicentro tra i comuni di Bellegra e San Vito Romano), la speranza più diffusa tra i residenti è che lo sciame sismico, ronzante sin dal marzo duemila, si sia stavolta allontanato definitivamente assieme all'uscita di scena dell'anno vecchio. Ma per monitorare meglio la situazione, sta appunto per essere varato l'ufficio centrale per il coordinamento dei volontari appartenenti alle dodici associazioni locali di Protezione civile. Con l'approvazione definitiva della Regione Lazio, infatti, prenderà corpo il progetto, finanziato per 823 milioni, presentato dalla decima Comunità Montana sull'unificazione del servizio delle tute arancioni. Il presidio del territorio si articolerà lungo le sette diverse aree individuate dal piano d'emergenza che farà capo all'ufficio centrale in funzione con orario no-stop: Monti Lucretili, Medio Aniene, Versante Abruzzo, Valle del Giovenzano, Monti Ruffi, Valle del Sacco ed alta Valle dell'Aniene. «Compito di questo ufficio - ha spiegato il presidente dell'ente montano, Bruno Proietti - sarà quello di operare in caso di calamità e di predisporre itinerari di emergenza per il rapido accesso dei mezzi di soccorso, oltre che per l'eventuale allontanamento degli abitanti».
L'ufficio di coordinamento sarà dotato di un impianto radio ricetrasmittente e dei relativi ponti radio e manterrà costanti collegamenti telematici con tutti gli uffici tecnici dei comuni per l'interscambio di informazioni e dati. La seconda fase del progetto, poi, prevede la realizzazione di una superficie per l'atterraggio ed il decollo di elicotteri ed aerei leggeri, così come la strutturazione di un invaso utile per il rifornimento d'acqua. Tra le aree indicate, ovviamente, saranno quelle con i comuni più colpiti ad avere una certa corsia preferenziale, come la Valle del Giovenzano (con Cerreto Laziale, Gerano e Sambuci), del Sacco (Bellegra e Rocca Santo Stefano) e i Monti Ruffi (Canterano e Rocca Canterano) dove vi sono ancora quasi settecento sfollati con seicento abitazioni da recuperare dopo i danni inferti per oltre ottanta miliardi di lire. Una situazione delicata che va oltre i confini dell'ente montano: a San Vito Romano, dove il sindaco Guido Trinchieri ha dovuto firmare nei giorni scorsi un'ordinanza precauzionale di sgombero per una palazzina in piazza De Paolis, ben undici famiglie rischiano di restare lontane dalla proprie abitazioni per un lungo periodo di tempo: l'area dell'edificio, infatti, già gravata da dissesto idrogeologico, ha mostrato alcuni cedimenti strutturali in seguito alle ultime scosse.
(da Il tempo del 03/01/02)
|
| |
Gradimento Articolo
|
Media del Punteggio: 0 Voti: 0
|
|