
SITUAZIONE
REGIONALE
Nel
2006, per il settimo anno consecutivo, è stato
decretato lo stato di emergenza in tutto il territorio del Lazio
relativamente alla gestione dei rifiuti: il Presidente della Giunta
regionale viene perciò confermato Commissario straordinario,
potendo così operare a tutto campo nel ricchissimo business
dei rifiuti e con poteri eccezionali, in deroga alle leggi di tutela
ambientale, di norme urbanistiche, di lavori pubblici. Un regime
speciale, con una larghissima potestà discrezionale che
scavalca e mortifica le competenze delle Province e dei Comuni.
Nel
Lazio, lo stato di emergenza inizialmente (1999) dichiarato in
vista del Giubileo (50.000.000 di turisti previsti) e per i soli
rifiuti urbani,viene esteso arbitrariamente ai rifiuti speciali
(anche quelli pericolosi); la stessa nozione di rifiuto viene
distorta e piegata verso la valorizzazione energetica .
Gli
strumenti prioritari previsti dal decreto Ronchi (la riduzione
degli imballaggi, il riuso, il riciclaggio di
materia) sono stati vanificati; la raccolta differenziata
immiserita e sottodimensionata, continua a stagnare su valori tra i
più bassi in Italia:dal 2002 è ferma al 6%, e i dati
ufficiali dello smaltimento in discarica mostrano un trend negativo...
Nel 2004, per il quinto anno consecutivo, (DPCM del 23/1/2004 i
SITUAZIONE
REGIONALE
Nel
2006, per il settimo anno consecutivo, è stato
decretato lo stato di emergenza in tutto il territorio del Lazio
relativamente alla gestione dei rifiuti: il Presidente della Giunta
regionale viene perciò confermato Commissario straordinario,
potendo così operare a tutto campo nel ricchissimo business
dei rifiuti e con poteri eccezionali, in deroga alle leggi di tutela
ambientale, di norme urbanistiche, di lavori pubblici. Un regime
speciale, con una larghissima potestà discrezionale che
scavalca e mortifica le competenze delle Province e dei Comuni.
Nel
Lazio, lo stato di emergenza inizialmente (1999) dichiarato in
vista del Giubileo (50.000.000 di turisti previsti) e per i soli
rifiuti urbani,viene esteso arbitrariamente ai rifiuti speciali
(anche quelli pericolosi); la stessa nozione di rifiuto viene
distorta e piegata verso la valorizzazione energetica .
Gli
strumenti prioritari previsti dal decreto Ronchi (la riduzione
degli imballaggi, il riuso, il riciclaggio di
materia) sono stati vanificati; la raccolta differenziata
immiserita e sottodimensionata, continua a stagnare su valori tra i
più bassi in Italia:dal 2002 è ferma al 6%, e i dati
ufficiali dello smaltimento in discarica mostrano un trend negativo.
A
più di tre anni dalla pubblicazione del Piano regionale di
gestione dei rifiuti ed in regime di commissariamento, le strategie,
le indicazioni, le iniziative per la riduzione ed il recupero dei
rifiuti sono per la quasi totalità rimaste sulla carta.
Alcune previsioni sono già fallite; ad es. l'obiettivo di
raccolta differenziata che lo stesso Piano (pag. 95 par.3.4.1)
stabiliva al 35% entro il 31/12/2003, è stato ampiamente
disatteso e non è neppure avvicinato in nessun ATO della
Regione. Le promesse mancate riguardano tutta la parte del Piano
dedicata alla riduzione ed al recupero dei rifiuti.
LE
STRADE PERCORRIBILI
Per
attuare i principi europei che pongono la riduzione ed il recupero
dei rifiuti quali scelte da attuare prioritariamente rispetto
allo smaltimento in discarica ed all'incenerimento, le
associazioni ambientaliste, ritengono indispensabile attuare i
criteri della Piattaforma
Unitaria per la Gestione dei Rifiuti
(vedi allegato) concordata e sottoscritta il 1 luglio 2004 da:
Greenpeace Italia – VAS – ItaliaNostra – Legambiente - Fare
Verde – Forum ambientalista - WWF-Lazio – Arci - Medicina
democratica – CGIL Roma e Lazio – CISL Roma e Lazio – UIL Roma
e Lazio – COBAS – RDB – ADICONSUM – CODACONS – ACUROMA -
ADUSBEF - Ass. Esposti Amianto - Comitato Malagrotta – Comitato
Ambiente Settecamini Case Rosse - Comitato salute e
ambiente-Bracciano – Ass. Amici dell’Inviolata – RICREA -
Occhio del Riciclane
La
politica dei rifiuti negli anni passati era fondata (e con atti di
imperio) sulla realizzazione e ampliamenti di discariche, contro la
volontà e le decisioni dei Comuni e dei cittadini; quella
pratica continua ad imperversare con il commissariamento determinando
conflitti e tensioni sociali .
CHIEDIAMO
A MARRAZZO DI SCEGLIERE TRA LA CONTINUITA’ CON LA POLITICA DELLA
PRECEDENTE GIUNTA O FARE UNA SCELTA ALTERNATIVA, CHE PASSA PER
RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA E PER LA SIGNIFICATIVA RIDUZIONE
DELLA PRODUZIONE DEI RIFIUTI.
Tutto
questo a prescindere dal fatto che il nostro territorio sia
interessato da una delle più grandi DISCARICHE del Lazio,
quella dell’Inviolata, e che i cittadini tutti, sostenuti dalle
realtà associative lottino per mettere fine alla paradossale
situazione di dover continuare a subire, per emergenza, una realtà
ormai insostenibile.
DISCARICA
DELL’INVIOLATA
-
1986,
data di concessione per la temporanea gestione dell’invaso
destinato ai rifiuti della sola Guidonia
-
Nel decennio a seguire, apertura di altri tre invasi, che ospiteranno
i rifiuti di ben 150
Comuni!
I cittadini fanno denunce, esposti, sit-in, manifestazioni.
-
La risposta è l’istituzione, nel 1996, vista
l’insolita locazione per una discarica, di un Area Protetta, “il
Parco dell’Inviolata” istituito a tutela di un tratto di
Campagna Romana importante soprattutto per gli importanti reperti
archeologici in esso rinvenuti; si rivelerà una bufala, ma
andiamo avanti.
-
Dal 1997 autorizzazione regionale a colmare i 4 invasi
precedenti nel nuovo SUPER-INVASO, che conterrà
3.000.000 di m3di Rifiuti Solidi Urbani;
diminuzione del numero dei Comuni (circa 50); richiesta della
EcoItalia 87 (gestore della discarica) per l’autorizzazione ad un
nuovo invaso; continuano denunce, esposti e manifestazioni dei
cittadini, soprattutto per i cattivi odori provenienti dalla
discarica.
-
2005, capacità residua degli invasi: praticamente
ESAURITA!
-
Autorizzata
dalla Regione Lazio nuova proroga per tutto il 2006 per
quell’EMERGENZA RIFIUTI che persiste dal 1999!
LA
POSIZIONE DEI CITTADINI E DELLE ASSOCIAZIONI LOCALI
PER
QUANTO LA CITTADINANZA DI GUIDONIA CONTINUERÀ A SUBIRE, LE
SCELTE FATTE NELLA DIREZIONE SBAGLIATA?
Due
le riflessioni che nascono spontanee:
I
cittadini e le associazioni locali, a questo punto non tollerano:
-
le attuali posizioni dei partiti che hanno concorso allo stato
attuale dei fatti, e invitano lo schieramento della Casa Delle
Libertà, a riflettere sulla propria responsabilità in
merito, e a non continuare a prendere in giro il proprio elettorato e
i cittadini tutti, sbandierando il loro falso impegno al fine di
ottenere la chiusura della DISCARICA dell’Inviolata.
-
le ambigue posizioni in merito alla DISCARICA e al sito che la
ospita, dei partiti dell’attuale giunta comunale di centrosinistra,
risparmiando Verdi e Comunisti Italiani gli unici partiti coerenti
con il proprio impegno sociale, e auspicano in un doveroso e
produttivo sostegno, alle iniziative dei cittadini e delle
associazioni, per iniziare finalmente a tutelare e risanare il nostro
territorio.
BASTA PROMESSE, VOGLIAMO SOLUZIONI