L’assessore sotto accusa: FI si spacca |
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.:Inviato Martedì, 16 marzo 2004 @ 22:50:59 da titiro |
Cinque consiglieri si schiarano con l’opposizione nel chiedere le dimissioni di Rubeis. Consiglio infuocato a Guidonia Montecelio per dibattere la vicenda dell'assessore ai Lavori Pubblici Eligio Rubeis (Forza Italia), accusato di non aver controllato l'assegnazione di appalti di opere pubbliche. All'apertura dei lavori i cinque partiti del centro sinistra hanno presentato la mozione di richiesta di dimissioni di Rubeis e di trasferimento dei due funzionari del settore che avrebbero favorito parenti nell'affidamento di incarichi professionali. Insieme all'opposizione si è allineata anche una parte del partito di Forza Italia che ha chiesto all'assessore di fare un "passo" indietro, spaccandosi di fatto al suo interno. Ma a tarda sera la mozione non è passata per la parità nel voto: 13 a favore e 13 contro; qualcuno del centro sinistra si è astenuto facendo saltare la possibilità. Lunedì sera cinque consiglieri di Fi (Antonio Plinio, il capogruppo, Mariella Ferrante, Massimo Casavecchia, Giuseppe Stroscio e Mario De Maio) avevano chiesto la rimozione di Rubeis, fino al completo chiarimento della vicenda, firmando un documento presentato al coordinatore di Forza Italia Carmelo Monaco. «Un fatto grave e seccante per l'intera maggioranza - ha detto Plinio - ma bisogna far luce sull'intera vicenda». «E' una manovra - si è difeso così l'assessore Rubeis - fatta su carte false. Io non faccio parte della società che ha vinto gli appalti, come invece sostengono le forze di centro sinistra e per quanto riguarda le assegnazioni degli incarichi di lavoro a professionisti esterni, sono atti deliberati dai dirigenti del mio settore». Dalla parte di Rubeis il sindaco Stefano Sassano (Udc) ed il gruppo di Alleanza Nazionale. «Non è una questione politica - ha detto il primo cittadino - ma una vicenda che riguarda gli uffici». Duro l'intervento del capogruppo della Margherita, promotore della mozione che ha scatenato una bufera su Palazzo Matteotti, Domenico De Vincenzi. «Andremo fino in fondo - ha esordito - non è questo il modo di fare politica, privilegiando i propri interessi, a danno dei cittadini». «Se è necessario chiederemo - ha aggiunto - lo scioglimento del Consiglio comunale».
(da Il Messaggero del 12/03/04)
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