Il Comune di Roma avanti piano verso Linux |
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.:Inviato Giovedì, 26 febbraio 2004 @ 12:48:11 da titiro |
A partire da maggio, il software libero entrerà in Campidoglio
L'assessore Gramaglia: "Scelta politica, non contro Microsoft". "Vogliamo dare un contributo alla diversificazione""Mettiamo subito in chiaro una cosa: noi non ce l'abbiamo con Microsoft". Mariella Gramaglia, assessore alla Comunicazione del Comune di Roma, ci tiene a porre nella giusta prospettiva quello che molti vedono come l'ennesimo ceffone assestato dal movimento open source a Bill Gates e soci: a partire da maggio, Linux inizierà a rimpiazzare Windows nei computer dell'amministrazione capitolina, ponendo Roma sulla stessa strada di Monaco e di altri comuni che, in Europa e nel mondo, hanno deciso di affidarsi al software libero.
Un bel colpo per Linux e i suoi fautori. E il rischio di una brutta botta per le tasche e per l'immagine di Microsoft. Ma quello romano è comunque soltanto, per ora, un esperimento cauto e graduale: "Le prime prove saranno condotte sulla posta elettronica, sui software di agenda e sulle piattaforme di condivisione", spiega l'assessore Gramaglia. Anche i forum e i newsgroup che i cittadini utilizzano per dialogare con il Comune attraverso il portale Web saranno coinvolti nella sperimentazione.
Aprendo a Linux, il Campidoglio vuole fornire il suo contributo al dibattito sulla diversificazione e l'ingresso di nuovi attori nel mercato del software. "In questo senso, la nostra può essere definita una scelta politica", dichiara la Gramaglia. Una scelta che, una volta tanto, dovrebbe incontrare consensi bipartisan: "Il dibattito sul software libero è stato portato avanti da parlamentari del centrosinistra, come il senatore Cortiana e l'onorevole Folena", spiega l'assessore. "Ma anche nel centrodestra, e penso al ministro Stanca, si sottolinea l'importanza di introdurre piattaforme open source nella pubblica amministrazione".Questioni politiche a parte, passare dal software proprietario a quello gratuito dovrebbe tradursi in un buon risparmio di denaro per le casse comunali. "Ma questo probabilmente avverrà solo nel medio periodo", precisa l'assessore Gramaglia. "Nel breve termine, quello che si risparmia sulle licenze lo si rispende nella formazione del personale, che dovrà imparare ad utilizzare i nuovi strumenti. Ci sono 9500 impiegati comunali, ormai, che utilizzano il computer".
Certo è che, per Microsoft, la prospettiva di perdere gli introiti delle licenze in un apparato di queste dimensioni non deve essere piacevole. Qualcuno si è lamentato? "Assolutamente no", risponde l'assessore. "Quelli di Microsoft sanno la stima che abbiamo per loro. Ad esempio, sono gli sponsor di un programma comunale per l'alfabetizzazione informatica degli anziani. E continueranno a collaborare con noi su altri progetti".
(da Repubblica.it)
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