Comune, bufera su incarichi a parenti |
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.:Inviato Martedì, 03 febbraio 2004 @ 16:21:42 da titiro |
Guidonia: la Margherita contesta l’affidamento di alcune ristrutturazioni. In una lettera la responsabile dell’assegnazione di progettazioni e lavori viene accusata di aver favorito la sorella Bufera al Comune di Guidonia Montecelio. A scatenarla una denuncia del gruppo della Margherita che anche questa volta tira in ballo l'affidamento di incarichi professionali e opere appaltate a parenti stretti, in contrasto con un principio amministrativo, consacrato in più leggi, che impone al funzionario il c.d. obbligo di astensione quando tratta questioni che interessano suoi familiari. Nomi, date e dettagli sono contenuti in una lettera protocollata ed indirizzata al sindaco Stefano Sassano (Udc), all'assessore ai Lavori pubblici Eligio Rubeis (FI) e al dirigente dello stesso settore, Paolo Montagnini.
Nella missiva si punta il dito contro Paola Piseddu, funzionaria ai Lavori pubblici che, nominata responsabile unica di procedimenti per l'assegnazione di progettazioni e lavori, avrebbe affidato con avvisi pubblici importanti incarichi, per il valore di milioni di euro, alla sorella, l'architetto Alessandra Piseddu. Così è successo nel caso della ristrutturazione del teatro Imperiale, ex cinema di piazza Matteotti, progetto che gode di un finanziamento di quasi un milione di euro. Stessa sorte per la ristrutturazione del San Michele, ex convento di Montecelio - si prevede una sistemazione esterna ed il completamento degli arredi per una spesa complessiva di euro 260 mila - e per l'affidamento dello studio di fattibilità per la realizzazione del complesso scolastico nell'area dei consorzi.
Raggiunta per telefono, Paola Piseddu ha affermato di non volere rilasciare alcuna dichiarazione in merito alla lettera, di cui ancora non è stata ufficialmente messa al corrente.
Il capogruppo della Margherita Domenico De Vincenzi, firmatario della lettera insieme al consigliere dello stesso partito Orazio De Leo, nella sua accusa si appella ad un articolo del regolamento sui procedimenti amministrativi, approvato il 7 aprile del 1998. «Il responsabile del procedimento amministrativo e gli altri dipendenti dell'unità operativa competente - con documenti e carte alle mani, legge l'articolo numero 14 - devono astenersi dai procedimenti che interessano direttamente i familiari loro congiunti o affini fino al IV grado». In altre parole grida allo scandalo e promette di andare avanti nella vicenda.
«Chiediamo la revoca degli incarichi affidati - dice De Vincenzi - e il trasferimento della funzionaria che ha assunto un comportamento lesivo nei confronti dell'amministrazione statale». «E' palese il danno al Comune - aggiunge - ed è chiaro che sia stato intenzionalmente ignorato il regolamento attualmente in vigore, nonché le leggi sugli appalti pubblici che impediscono che vi siano rapporti di parentela e interessi comuni tra il controllore e il controllato». «Dove lasciamo poi la deontologia professionale?».
La vicenda, anche se in termini più generali, era stata sollevata poco tempo fa in un consiglio comunale da Orazio Di Leo, consigliere della Margherita. «Sono sempre le stesse persone ad avere importanti incarichi nel settore dei Lavori Pubblici. Un caso?». Il giorno Di Leo ha ufficialmente richiesto al Comune la documentazione relativa all'affidamento di lavori a professionisti, nonché le gare espletate nel corso dell'anno precedente per l'appalto di opere come manutenzione e rifacimento stradale.
(da Il Messaggero del 03/02/04)
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