No ai rincari, boicottata la A24 |
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.:Inviato Giovedì, 15 gennaio 2004 @ 18:43:32 da titiro |
Dalle 6 la protesta davanti al casello di Vicovaro-Mandela Ieri all'alba i "pendolari-ribelli" della Valle dell'Aniene hanno lanciato la loro sfida contro il caro-pedaggi sull'autostrada Roma-L'Aquila. La protesta, dopo le vibranti polemiche degli ultimi giorni, è scattata intorno alle 6 davanti al casello di Vicovaro-Mandela, dove gli automobilisti provenienti dal Sublacense e diretti alla Capitale sono stati invitati a evitare l'A24 e a proseguire sulla Tiburtina. Obiettivo: contestare l'aumento delle tariffe, che dal primo gennaio sono passate da 2,10 a 2,50 euro per i trenta chilometri dal casello di Mandella a quello di Lunghezza e viceversa. Un rincaro, attuato dalla società «Strada dei Parchi» (l'ente gestore della Roma-L'Aquila-Pescara), che ieri ha così portato a boicottare l'autostrada A24 per l'intera giornata. In molti, secondo gli organizzatori della clamorosa iniziativa, hanno cambiato strada, intasando la Tiburtina per raggiungere Roma.
Davanti alla barriera di Mandela un presidio, composto da pendolari e amministratori comunali, è rimasto attivo nell'orario di punta per dirottare gli automobilisti sulla ex statale Tiburtina e distribuire volantini. «La gente sta abbandonando l'autostrada - afferma Franco Perozzi, uno dei promotori della protesta - perché gli ingiustificati rincari dei pedaggi penalizzano in maniera esorbitante gli utenti del comprensorio. Non è un caso che oggi (ieri per chi legge, ndr) dopo il casello di Lunghezza, verso Roma, non si sono registrati i soliti ingorghi e il pullman partito da Mandela alle 7,30 ha raggiunto Ponte Mammolo in appena 35 minuti. Protestiamo perché c'è un danno economico per l'intero territorio». Per uscire da una situazione che rischia di farsi sempre più pesante - è in via di costituzione un Comitato intercomunale allo scopo d'intensificare la protesta - si chiede alla società «Strada dei Parchi» di istituire abbonamenti agevolati per gli utenti della Valle Aniene.
«Siamo stanchi - dice un altro pendolare- ci sfilano dalle tasche 400 euro in più l'anno senza avere in cambio nuovi servizi e con tempi sempre maggiori per arrivare sul posto di lavoro». Anche i sindaci (ancora una volta era attesa una più larga partecipazione) sono sul piede di guerra. «La A24 - tuona il primo cittadino di Vicovaro, Cristian Thomas - è un'autostrada di tipo urbano, almeno fino a Castel Madama. Chiediamo di rivedere tutti gli espropri eseguiti per conto dello Stato e tutti i vincoli posti sui territori attraversati dall'autostrada. Negli anni non si sono programmati interventi per migliore la Tiburtina e forse in questo c'è una spiegazione: obbligare la gente a utilizzare l'autostrada. Se tutto resta così siamo capaci anche di alzare le barricate». Il sindaco di Sambuci Antonio Tuterti accusa: «Riceviamo solo promesse, ma niente aiuti concreti. Abbiamo la ferrovia che nessuno si preoccupa di potenziare. Vogliamo il rilancio della strada ferrata e della stazione di Mandela per migliorare i collegamenti con Roma. Promuoveremo un sit-in sotto il ministero dei Trasporti».
Intanto la "guerra" al costo salato del pedaggio potrebbe presto finire nelle aule giudiziarie. «Chiederemo alla Procura - annuncia infatti il presidente della Comunità montana, Luciano Romanzi - di verificare i rapporti tra ministero, Anas e società Autostrade». E tra i pendolari già prende corpo l'idea di nuove e più incisive proteste.
(da Il Messaggero del 15/01/04)
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