Golf per disabili, la vittoria è scendere in campo |
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.:Inviato Venerdì, 15 novembre 2002 @ 13:14:44 da titiro |
In corso l’Italian Open 2002: sul green sessantotto giocatori in rappresentanza di nove Paesi Non serve un fisico bestiale, non importa avere muscoli allenati quando la vittoria è già solo scendere in campo. E’ questo lo spirito del Golf Italian Open 2002 per disabili, partito ieri mattina al Marco Simone Golf Club, circolo di cui è presidente Laura Biagiotti. L’edizione più importante, perché in gara quest’anno ci sono 68 giocatori a rappresentanza di ben nove Paesi (Usa, Svezia, Inghilterra, Scozia, Olanda, Germania, Francia, Spagna e Italia). Sessantotto disabili con handicap (che nel golf s’intende “vantaggio di gioco") bassissimo, il che vuol dire molto forti e competitivi. Immaginate che allo svedese Nystron Jocke è riuscita la “hole in one", la buca in un colpo solo dal tee di partenza.
Alle otto in punto, Laura Biagiotti ha tirato un colpo d’inizio simbolico in compagnia della figlia Lavinia e di Romina Power, che a 50 anni e un giorno ha scoperto il golf ed è la madrina della manifestazione. Da quel momento in poi, i giocatori si sono dati battaglia a suon di prestazioni eccellenti. La classifica di prima categoria, alla fine della prima giornata di gara, è dominata da Jorge Eriksson, anche lui svedese, seguito dall’americano Daniel Cox. L’italiano Pierfederico Rocchetti per ora è nono, con 76 colpi netti e buone possibilità di migliorare oggi. Oltre a lui, in gara altri otto suoi connazionali: Carmina Martire, psicologa, non vedente dalla nascita, calabrese d’origine ma ormai romana d’adozione; Camilla Bernini, tra le favorite visto che è la vincitrice dell’Open Usa e del Canadian Open; Massimo Bozzetto, Vincenzo Curtoni, Alessandro Giacomelli, Antonio Mandich, Carlo Minoli (fratello di Gianni Minoli) e Sebastiano Venier.
«Il golf è uno dei pochi sport - spiega con orgoglio Laura Biagiotti - che i disabili possono praticare con i normodotati gareggiando a condizioni paritarie, grazie a opportune regole (leggermente modificate per chi ha la sedia a rotelle) ed al fatto che i ritmi di gioco sono moderati e i movimenti non impongono particolari sforzi fisici. Questo permette loro di sentirsi dei veri giocatori e dei veri campioni, e non dei diversi. Una lezione per tutti di straordinaria volontà, sono le nostre barriere mentali quelle che ci portano a pensare che una persona meno fortunata di noi non possa fare sport. Invece, oggi più che mai, vale l’insegnamento di De Coubertain: l’importante è partecipare».
Il Golf Italian Open 2002 per disabili terminerà oggi (la formula è 36 buche su due giorni), e il vincitore verrà premiato la sera con una cerimonia a cui seguirà una cena di gala a cui parteciperanno il presidente dell’Agid (associazione golfisti italiani disabili) Roberto Caia, il presidente della Regione, Francesco Storace, il presidente della Federazione golf, Franco Chimenti, e personaggi dello sport e dello spettacolo come Nancy Brilli e il compagno Roy De Vita, Paola Saluzzi, Diana Bianchedi (vice presidente Coni e campionessa fioretto) e Maria Guida (neo campionessa europea di maratona). Domani invece si gioca la Pro-Am: in campo un campione professionista e tre disabili per squadra.
(da Il Messaggero del 15/11/02)
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